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Marisa Chiazzese, chi era la moglie tanto amata ricordata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Pubblicato: 31/12/2021 17:00

Marisa Chiazzese era la moglie di Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica. La signora Chiazzese è deceduta nel 2012 a causa di una malattia, perdita che ha segnato notevolmente il vedovo Presidente Mattarella.

Chi era Marisa Chiazzese

Sergio Mattarella non ha mai ostentato la sua vita privata, è sempre stato un uomo particolarmente riservato. Sulla moglie del Presidente si hanno poche notizie, la coppia si è conosciuta a Palermo e si è sposata nel 1996. I due coniugi vivevano in una casa nella cittadina romana, la conferma proveniva dalle parole dello stesso Presidente Mattarella:” Abbiamo una piccola casa in affitto a Roma, città nella quale peraltro abitano i miei tre figli Bernardo, Laura e Francesco“. Ciò che emerge dal marito della signora Chiazzese è un quadretto famigliare composto da quotidianità e affetto.

Il padre di Marisa Chiazzese, Lauro Chiazzese, era un uomo noto e di pubblico dominio: fu segretario regionale della Democrazia Cristiana, fu un eccezionale Rettore dell’Università di Palermo e deputato della Consulta Nazionale fino al giugno del 1946. Marisa aveva una sorella, Irma Chiazzese, che si sposò con il fratello maggiore di Mattarella, Piersanti Mattarella. Piersanti Mattarella esercitava l’incarico di Presidente della regione Siciliana e venne ucciso dai killer della mafia. Fu proprio questo evento che portò il Presidente Sergio Mattarella a perseguire la carriera politica.

Marisa Chiazzese, la morte e il ricordo del Presidente

La scomparsa di Marisa Chiazzese risale all’1 marzo del 2012, a Castellammare del Golfo, deceduta a causa di un tumore. È stata una perdita che ha segnato notevolmente Sergio Mattarella. ” Per seguire la persona a me più cara al mondo, ho trascorso a più riprese numerose settimane in ospedali oncologici“- ha dichiarato Mattarella durante un discorso in Quirinale nel 2015, in occasione della Giornata nazionale della ricerca sul cancro.

Ha poi aggiunto:” Sarebbe auspicabile che ogni tanto le persone in buona salute trascorressero qualche giorno in visita negli ospedali, perché il contatto con la sofferenza aiuterebbe chiunque a dare a ogni cosa il giusto posto nella vita“.