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Bimba respinta da scuola calcio, il cugino ammesso: indignazione a Brescia, interviene la calciatrice Girelli

Pubblicato: 05/01/2022 13:01

Una bambina di 8 anni ha visto infrangersi -per fortuna solo per un attimo- il sogno di giocare a calcio: al momento dell’iscrizione alla squadra giovanile della sua città, Brescia, si è sentita rifiutare da chi di dovere, mentre il cugino veniva regolarmente iscritto alla squadra.

La vicenda, che ha turbato la piccola ed indignato la sua famiglia, è diventata virale in poco tempo, sollevando peraltro un dibattito sulla partecipazione delle bambine e delle donne al mondo del calcio in Italia.

Bimba respinta da scuola calcio, il racconto del padre

La vicenda è stata portata alla luce da Fanpage, che ha raccontato la storia della piccola C., 8 anni, che aveva deciso di iscriversi insieme al cugino alla Pavoniana Gymnasium, società cittadina di Brescia molto conosciuta. In segreteria, l’amara sorpresa: c’è posto per il cugino di C., ma non per lei. Il Corriere della Sera riporta le parole del padre della bimba, che davanti alla risposta della segreteria ha chiesto ulteriori chiarimenti al vertice: “La Pavoniana non prende bambine, questa la motivazione che ci hanno dato. Mia figlia non si aspettava parole del genere e ci è rimasta molto male. Ho provato anche a passare dal presidente, Umberto Cervati, credendo si trattasse di un malinteso. E invece mi ha ripetuto le stesse parole, per di più in maniera scortese. A quanto pare è stato lui stesso a prendere la decisione di bloccare le iscrizioni femminili a causa di problemi gestionali avuti in passato”. Al genitore non sono stati spiegati i “problemi gestionali”, ed è rimasta unicamente l’amarezza di vedere la figlia davanti alla prospettiva di non poter giocare allo sport amato.

Bimba respinta, parla la Pavoiana Gymnasium: “Da anni calciatrici nelle proprie file”

Il padre, a quel punto, ha deciso di portare la vicenda all’attenzione di Fanpage, che ha raccontato la storia costringendo di fatto la Pavoniana a prendere una posizione dal suo profilo Facebook : Cogliamo l’occasione, innanzitutto, per scusarci con C., per l’incomprensione che si è creata: Pavoniana è sempre stata molto attiva nel sensibilizzare i ragazzi sul tema della discriminazione, non a caso da anni ha annoverato calciatrici nelle proprie file. L’ultimo periodo, è stato caratterizzato da una ristrutturazione interna, causata dalla prematura scomparsa dello storico Dirigente Sportivo, che ha generato numerose difficoltà e avvicendamenti: per questo motivo alcune indicazioni del Direttivo, purtroppo, non sono state recepite adeguatamente ed attuate, e stiamo provvedendo per evitarne il ripetersi. Precisiamo tuttavia, che altre ragazze si sono presentate all’inizio di stagione: ad esse sono state fornite le stesse indicazioni per la partecipazione agli Open Day annuali fornite agli atleti maschi, senza alcun genere di restrizione né limitazione. Sottolineiamo inoltre che il Direttivo di Pavoniana annovera tra i propri Dirigenti figure femminili che dedicano il proprio tempo alla gestione delle diverse categorie, esempio positivo per bambini/e e genitori”.

Cristiana Girelli, calciatrice, interviene e aiuta la bambina

A riportare il sereno per la bambina di 8 anni è stata Cristiana Girelli, nota calciatrice italiana di origine bresciana, che ha voluto mobilitarsi in primis contattando la famiglia e regalando alla piccola la maglia della nazionale autografata, e poi muovendosi insieme al Brescia Calcio Femminile per accogliere la ragazza tra le “leonesse”: “Se la bambina vorrà, la accoglieremo a braccia aperte”.