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Tamponi di terza generazione, che cosa sono e quanto sono affidabili contro la variante Omicron

Pubblicato: 07/01/2022 14:49

Le code davanti alle farmacie e la corsa ai tamponi hanno caratterizzato i giorni delle festività natalizie, facendo incrementare vertiginosamente le domande. Quali sono le tipologie di tamponi rapidi disponibili e quali potrebbero essere vantaggi e svantaggi dei tamponi rapidi di terza generazione.

Tamponi antigenici rapidi e variante Omicron, i nodi da sciogliere

I tamponi antigenici rapidi operano rilevando la presenza delle proteine virali, cioè gli antigeni. Il limite di questi tamponi, che includerebbe anche quelli di terza generazione, è che un risultato negativo potrebbe non corrispondere sempre alla certezza di reale negatività. Un risultato positivo invece sembra essere attendibile nella maggior parte dei casi. Secondo Guido Rasi, consulente del Commissario per l’emergenza Covid generale Francesco Paolo Figliuolo e Direttore scientifico di Consulcesi, la variante Omicron del virus SARS-CoV-2 potrebbe sfuggire più frequentemente ai tamponi antigenici rapidi, come riferisce il Sole24Ore. In questo senso, tale tipologia di tamponi può essere utile per diagnosticare un’eventuale positività al Covid ma potrebbero essere inaffidabili per stabilire con certezza la fine dell’infezione. Secondo la Food and Drug Administration, il 40% delle persone infette da variante Omicron può ottenere un risultato negativo dai tamponi antigenici rapidi.

Come funzionano i tamponi antigenici rapidi e cosa sono quelli di terza generazione

La prima generazione di tamponi antigenici rapidi si basava sull’analisi immunocromatografica, cioè un metodo qualitativo che indica la positività o negatività del campione. La seconda invece sfruttava l’immunofluorescenza, un metodo semiquantitativo che esprime l’esito con un valore numerico, sulla base dell’utilizzo di uno strumento di laboratorio dedicato che quantifica il risultato. I tamponi antigenici di terza generazione si basano invece sull’immunofluorescenza con lettura in microfluidica. Richiedono tempi più lunghi per essere analizzati e presentano una maggiore sensibilità e specificità. Per Carlo Federico Perno, Direttore di Microbiologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, si tratterebbe comunque di una tipologia che non garantirebbe la stessa attendibilità del tampone molecolare, come riferisce SkyTg24. Il tampone molecolare è infatti l’unica tipologia presa come riferimento per la lotta contro il Covid. In ogni caso, la soluzione meno consigliata sembra essere quella di basarsi sui risultati dei tamponi fai-da-te, il cui esito negativo può essere influenzato da una scarsa accuratezza nell’esecuzione.