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Morto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo: lutto nel mondo della politica e del giornalismo

Pubblicato: 11/01/2022 07:51

È morto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo di cui soltanto ieri era stata diffusa la notizia di un lungo ricovero ancora in corso. La conferma è arrivata dal portavoce, Roberto Cuillo, che con un tweet ha annunciato la tragica e improvvisa scomparsa. Aveva 65 anni.

Morto David Sassoli: parla il portavoce del presidente del Parlamento europeo

Con un breve comunicato a notte fonda, Roberto Cuillo ha annunciato la morte di David Sassoli dopo ore di apprensione maturate a seguito della notizia del suo ricovero in un ospedale italiano. Poco dopo la diffusione della nota, il quadro clinico si sarebbe aggravato e la situazione sarebbe precipitata repentinamente.

David Sassoli è deceduto l’11 gennaio alle ore 1.15 presso il CRO di Aviano (PN), dove era ricoverato in ospedale. La data e il luogo del funerale saranno comunicati nelle prossime ore”.

Secondo quanto riportato, il presidente del Parlamento europeo si trovava ricoverato per una disfunzione del sistema immunitario cui sarebbe seguita una complicanza rivelatasi poi irreversibile. David Sassoli era in ospedale dal 26 dicembre scorso e ogni attività ufficiale, si legge in una nota stampa di ieri, era stata cancellata. Poi il drammatico epilogo.

Ha vissuto il suo impegno esattamente con lo stesso spirito di come è stato grande giornalista. Nel suo passato professionale ha concepito tutto come una missione per i cittadini. Per riavvicinare le istituzioni europee alle persone. Un uomo buono, tenace e combattivo. Ha combattuto in queste ultime ore, in questi ultimi giorni contro il male, così come nelle istituzioni per ridare dignità alle istituzioni europee. Un innovatore gentile. Si è battuto perché finisse l’Europa dei sacrifici e iniziasse quella della solidarietà. Si è battuto perché fossero evitati i tagli per gli ultimi, per i più fragili. E questo è stato un segno distintivo della sua politica”. Questo il commento del portavoce ai microfoni di RaiNews poco dopo la scomparsa di Sassoli.

Chi era David Sassoli, la carriera e la vita privata

Giornalismo e amore per l’Europa si sono intrecciati nella storia di David Sassoli confezionando una carriera di spicco nel mondo dell’informazione e nel cuore del Parlamento Ue. Classe 1956, David Sassoli è nato a Firenze il 30 maggio e avrebbe compiuto 66 anni tra pochi mesi.

L’esordio da giornalista è avvenuto in giovane età, con collaborazioni in quotidiani locali e agenzie stampa prima di passare alla redazione romana de Il Giorno, dove il suo lavoro sarebbe andato avanti per 7 anni. Nel 1992, l’avvio del suo percorso di cronista televisivo e corrispondente in seno al TG3.

Successivamente è passato a Rai 1e Rai 2 e, nel 1999, alla redazione del TG1 nelle vesti di inviato speciale. Sassoli è stato responsabile della gestione dei telegiornali in prima serata conducendo l’edizione delle 20 del Tg1, di cui è diventato vicedirettore nel 2007 e responsabile dei programmi di approfondimento “TV7” e “Speciale TG1”. Durante il suo impegno giornalistico ha seguito in prima persona e documentato alcuni degli eventi più importanti della nostra storia, come la caduta del muro di Berlino.

Una carriera di grande spessore, la sua, in cui non è mancata una importante declinazione politica. Con la nascita del Partito democratico, ha investito il suo impegno nel partito e il 7 giugno 2009 è stato eletto deputato del Parlamento europeo nella circoscrizione per l’Italia centrale. Durante la legislatura 2009-2014, è stato capo delegazione del Pd.

Nel 2014 si è ricandidato alle elezioni europee, eletto eurodeputato per il Partito democratico, e il 1° luglio dello stesso anno è diventato vicepresidente del Parlamento europeo. Il 3 luglio 2019 la sua investitura nel ruolo di presidente dell’europarlamento. Sposato con Alessandra Vittorini, ha avuto due figli, Livia e Giulio.

“Non possiamo tornare al mondo prima della pandemia. Abbiamo bisogno di più democrazia, più solidarietà, più Europa”, aveva detto in merito all’evoluzione del contesto europeo nell’era post Covid.