Vai al contenuto

Bimba precipitata dal balcone: i primi risultati dell’autopsia smentirebbero la versione del patrigno

Pubblicato: 19/01/2022 22:27

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda di Fatima, la bambina di 3 anni morta dopo essere precipitata dal balcone di casa sua a Torino. In carcere c’è il patrigno della bimba, che ha dichiarato come l’incidente sarebbe avvenuto mentre stava giocando con la figlia della compagna. I primi risultati dell’autopsia, tuttavia, smentirebbero questa versione dei fatti.

Fatima non sarebbe caduta in verticale: l’autopsia cerca la verità

Secondo la versione dei fatti emersa nei giorni scorsi per bocca dello stesso patrigno, Mohssine Azhar, la bimba di 3 anni è precipitata dal balcone mentre i due stavano giocando a “vola vola”. La piccola avrebbe raggiunto il compagno della madre al piano di sopra, dove l’uomo si trovava con alcuni amici. È stato riportato che Azhar sarebbe stato sotto effetto di alcol al momento dell’incidente: giocando con la bambina, afferma, le sarebbe sfuggita. Il gip è andato incontro a questa versione e confermando la custodia cautelare in carcere ha riformulato l’accusa: da omicidio volontario a colposo.

I primi accertamenti tecnici dall’autopsia, tuttavia, potrebbero cambiare le cose. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stato rilevato che le ferite sul corpo della bambina sarebbero incongruenti con la versione del patrigno. Fatima non sarebbe caduta in verticale, ma avrebbe invece fatto un movimento a parabola: altrimenti, avrebbe urtato la tettoia del balcone e la pensilina sottostante l’abitazione in via Milano, a Torino.

Fatima lanciata con forza dal patrigno? Serve una perizia

L’ipotesi che la bambina di 3 anni non sia semplicemente caduta in verticale sarebbe anche avvalorata dal punto di caduta: il suo corpicino è stato ritrovato sul selciato, ad una certa distanza dal balcone. La fonte riferisce che a questo punto è probabile che la Procura disponga una consulenza cinetica, che possa calcolare l’esatto tipo di caduta in base alle evidenze sul corpo e altro materiale acquisito, come il video di sorveglianza che mostra gli ultimi istanti prima dell’impatto.

Le indagini terranno conto anche della testimonianza della madre, Lucia Chinelli, che agli investigatori ha prima detto di non aver assistito alla scena, poi ha cambiato versione affermando che il compagno Mohssine Azhar avrebbe ucciso la figlia di proposito: “L’ha lanciata apposta di sotto perché avevamo litigato e lui era arrabbiato“, le sue parole riportate dal Corriere. Il gip, nel derubricare l’accusa, prima che la donna venisse riascoltata aveva rilevato che “Non vi erano contrasti tra lui e la madre, che avrebbero potuto innescare forme di patologica ritorsione“. Per questo, l’accusa di omicidio colposo potrebbe di nuovo cambiare.