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Europa ad un bivio sul gas, aumentano le scommesse sui tassi d’interesse. Il Punto sui mercati

Pubblicato: 21/01/2022 13:10

Il 2022 non è iniziato con il piede giusto. Le aspettative di più aumenti dei tassi d’interesse da parte delle principali banche centrali hanno scatenato il panico sui mercati finanziari colpendo soprattutto quei settori che hanno beneficiato di un basso costo del denaro, mentre i rendimenti obbligazionari sono tornati ai livelli pre-pandemici.

Intanto, l’Europa continua ad essere preoccupata dalle tensioni tra Stati Uniti e Russia, che minacciano di gravare ulteriormente sulla crisi energetica che sta colpendo il Vecchio Continente. Con Washington che continua a minacciare di imporre nuove sanzioni contro Mosca, Bruxelles si trova ad un bivio: danneggiare le relazioni con l’alleato atlantico, oppure accontentarlo con il rischio di stoppare la ripresa economica post-pandemica.

Fine della luna di miele: è la fine di uno scenario monetario normale

L’era dei tassi vicino allo 0 e della perenne corsa dell’azionariato sta per finire, almeno negli Stati Uniti. La Federal Reserve ha infatti deciso che per arginare l’inflazione (ormai ai livelli del 1982), è necessario interrompere quelle misure di stimolo che hanno permesso il sostentamento dell’economia (e dei mercati) durante i mesi della pandemia. Quindi fine degli acquisti obbligazionari entro marzo, e aumento dei tassi d’interesse con successiva riduzione del bilancio della banca (in 10 anni di quantitative easing la Fed ha accumulato 8,7 trilioni di dollari di bond).

Lo scenario di un contesto monetario ‘normale’ non ha preso alla sprovvista i mercati, che già attendevano una risposta della Fed all’inflazione, ma gli ha sicuramente ‘scombussolati’, colpendo pesantemente quei settori che hanno beneficiato dei ‘soldi facili’ della banca centrale. Il Nasdaq, indice di Wall Street che racchiude i titoli tecnologici più importanti, è entrato in fase di correzione questa settimana (-10% dai massimi di novembre), in quanto la maggior parte delle società tech quotate a New York contano sui prestiti a basso costo per continuare a generare flusso di cassa vista la scarsa redditività.

I mercati stanno ora scontando pesantemente quattro rialzi dei tassi quest’anno”, scrivono in una nota gli analisti di Onda. “La domanda è se ci stiamo avvicinando al picco della paura per la Fed o se ci sarà altro dolore in arrivo. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan, sembra pensarla così, suggerendo alla fine che potrebbero esserci sei o sette aumenti“.

Non solo potremmo assistere al primo aumento dei tassi a marzo – aggiungono da Oanda – ma potrebbe essere di 50 punti base, il più grande aumento degli ultimi 20 anni. Sarebbe uno scenario lontano anni luce da dove i mercati e la Fed erano posizionati solo pochi mesi fa. Se i mercati iniziano a prezzare seriamente uno scenario simile, potremmo vedere molti ribassi per l’azionario“.

Europa tra due fuochi: Usa e Russia non trovano un compromesso

La maggior parte delle forniture di gas arriva dall’est (vedi Nord Stream e Yamal Europe), e questo potrebbe essere un problema. Con Russia e Stati Uniti che non riescono a trovare un compromesso sull’Ucraina, l’Europa, già alle prese da diversi mesi con stoccaggi di gas ridotti, deve fare fronte a possibili ritorsioni di Mosca sulle importazioni di Gnl che potrebbero avere delle serie ricadute sul percorso di ripresa economia della regione.

I prezzi dell’energia sono la principale causa del picco inflazionistico europeo (nuovo record a dicembre), e nelle ultime hanno toccato livelli mai visti aumentando la batosta che i consumatori si troveranno ad affrontare nel primo trimestre 2022. Secondo le stime, il caro bollette in Italia vedrà un aumento per famiglia del +55% su elettricità e del +42% sul gas, motivo che ha spinto il governo Draghi ha stanziare nella legge di bilancio altri 4 miliardi circa di sussidi dopo quelli già stanziati nel terzo trimestre 2021, con possibili misure contro i “profitti extra” delle società energetiche come Enel (notizia che ha fatto scattare le vendite in Borsa).

Ma nonostante i diversi incontri a cavallo tra dicembre e gennaio, Biden e Putin non ne vogliono sapere. Mosca continua a dispiegare ingenti forze armate al confine russo minacciando un’invasione sulla falsa riga di quanto accaduto in Crimea nel 2014, mentre Washington, tramite il segretario di Stato Blinken ha fatto sapere che un superamento della frontiera ucraina “è un’aggressione che comporterebbe una rapida risposta comune” e che le mosse di Mosca possono provocare una “nuova guerra fredda”.

Biden sta già valutando le sanzioni più efficaci – per altro già bocciate dal Senato Usa – ma l’idea di Bruxelles è quella di continuare sulle linee di compromesso politico per non rischiare il blocco sui flussi di gas dalla Bielorussia che farebbero schizzare ulteriormente le quotazioni della materia prima. La Germania, che sarebbe la prima a pagarne le conseguenze, ha affermato tramite la ministra degli Esteri Annalena Baerbock che “non c’è nessuna alternativa a relazioni stabili” con la Russia,  definendo i rapporti tra Berlino e Mosca “molto importanti” per il governo.

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2022 13:46