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Joseph Ratzinger cambia la sua versione sugli abusi di minori di Monaco: era alla riunione sul prete pedofilo

Pubblicato: 26/01/2022 12:03

In questi giorni un nuovo e spinoso caso ha travolto la Chiesa, ovvero l’accusa -rivolta a diversi esponenti della Chiesa- che avrebbero abusato di circa 500 bambini tra il 1977 e il 1982. In questi giorni si indaga anche sul coinvolgimento di Joseph Ratzinger, ai tempi arcivescovo della diocesi di Monaco – che secondo l’accusa era a conoscenza di almeno 4 abusi ma avrebbe scelto di non agire in alcun modo.

Il segretario del Papa emerito ha rotto il silenzio sulla vicenda, affermando che quest’ultimo ha cambiato versione sulla sua presenza alla riunione dell’Ordinariato del 1980, in cui si parlò proprio del prete che aveva abusato alcuni minori ed era arrivato a Monaco per sottoporsi ad una terapia.

Benedetto XVI cambia la sua dichiarazione: “Nella riunione non era stata presa alcuna decisione”

Nel 1980, dunque, si è tenuta una riunione dell’Ordinariato durante la quale si era parlato in maniera approfondita del caso di un prete di Essen che aveva abusato di diversi minori ed era giunto a Monaco per una terapia. Sebbene fin dall’inizio Joseph Ratzinger, all’epoca arcivescovo della diocesi di Monaco, abbia negato di essere presente in quell’occasione, oggi cambia versione dei fatti.

Stando a quanto prsente nella dichiarazione diramata dal segretario del Papa emerito, Georg Gaenswein, l’allora arcivescovo era presente ma, afferma anche, che in quella sede non era stata presa alcuna decisione sull’incarico del sacerdote. Come riportato da diversi giornali in queste ore, la richiesta era stata avanzata solo per trovare una sistemazione per l’uomo mentre affrontava il suo percorso terapeutico nella città di Monaco. Secondo l’accusa però la dichiarazione non cambia i fatti e Benedetto XVI era comunque a conoscenza delle accuse di pedofilia rivolte al prete di Essen.

Il rapporto sulla diocesi di Monaco: Benedetto XVI sta leggendo le dichiarazioni

La versione riportata da Georg Gaenswein, e oggi riportate su diversi giornali, Benedetto XVI sta leggendo le dichiarazioni contenute all’interno del rapporto consegnato dallo studio legale di Monaco che ha avanzato le accuse: “Il Papa emerito Benedetto XVI si è fatto inviare lo stesso giorno il rapporto dallo studio legale di Monaco Westpfahl Spilker Wastl come file Pdf. Attualmente sta leggendo con attenzione le dichiarazioni ivi contenute, che lo riempiono di vergogna e dolore per le sofferenze inflitte alle vittime” riporta il segretario del Papa emerito.

Anche se cerca di leggerlo velocemente, chiede la vostra comprensione – afferma mons. Gaenswein – a causa della sua età e salute, ma anche per le grandi dimensioni, ci vorrà del tempo per leggerlo per intero. Ci sarà un commento sulla relazione“.

Nella stessa dichiarazione afferma inoltre, come anticipato, che Joseph Ratzinger ha cambiato versione e che era presente alla riunione oggi al centro delle accuse contro di lui: “Desidera ora chiarire che, contrariamente a quanto affermato in udienza, ha partecipato all’assemblea dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980“. Sebbene, dunque, sia stato commesso un errore nelle dichiarazioni, “Ci tiene a sottolineare che ciò non è stato fatto in malafede, ma è stato il risultato di un errore nella redazione della sua dichiarazione – prosegue il Monsignore – Spiegherà come ciò sia avvenuto nella dichiarazione che seguirà. È molto dispiaciuto per questo errore e si scusa“.

Abusi di Monaco: individuate quasi 500 vittime di abusi da parte dei sacerdoti

Le accuse sono state rivolte dagli autori di un rapporto in cui sono state individuate quasi 500 vittime di abusi da parte dei sacerdoti. I fatti sarebbero avvenuti a Monaco dal 1045 a 2019 e sono stati accusati ben 235 sacerdoti. In queste ore erano già state ritenute poco credibili le affermazioni di Ratzinger sul caso, avanzando l’ipotesi che l’allora cardinale fosse consapevole di ciò che stata accadendo ma avrebbe deciso di non prendere provvedimenti.

Con nostra sorpresa Papa Benedetto ha affermato di non essere stato presente. E lo ha sostenuto anche in modo apodittico, senza lasciar pensare a dubbi di memoria – afferma in questi giorni il legale Ulrich Wastldal protocollo della seduta risulta che non fosse assente. Riteniamo dunque le sue dichiarazioni poco credibili“.

Si attende dunque che il Papa emerito finisca di leggere il dossier e che si pronunci con un commento per poter fare luce sulla vicenda e, soprattutto, sul eventuale suo grado di coinvolgimento nella vicenda.