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Eurovision cerca volontari a Torino e scoppia la polemica. Vi spieghiamo perché non è sfruttamento

Pubblicato: 27/01/2022 17:16

Il Comune di Torino ha appena pubblicato il bando per la ricerca di 600 volontari da impiegare nel corso dell’Eurovision Song Contest, la manifestazione musicale che sarà ospitata dall’Italia dopo la vittoria dei Maneskin a Rotterdam. Sui social è subito polemica: perché Torino vuole dei volontari?

Eurovision Song Contest, la polemica per il bando del Comune di Torino

Dopo 30 anni, l’Eurovision Song Contest torna in Italia e in particolare nella città di Torino, dal 10 al 14 maggio 2022. Nella giornata di ieri, 26 gennaio, il Comune ha pubblicato il bando per 600 volontari da impiegare durante la manifestazione. In particolare, ai volontari è richiesto di gestire flussi e servizi al pubblico interni alle sedi e nelle aree esterne, fornire informazioni sulle sedi turistiche, accogliere le delegazioni ed entrare in contatto con una delegazione assegnata, presiedere le sale stampa e le aree riservate per le delegazioni, informare su accrediti e trasporti e, infine, collaborare con la segreteria volontari. Sui social sono subito scoppiate numerose polemiche in seguito ai benefit che spetteranno ai volontari: uniforme di riconoscimento da indossare durante i turni di servizio, biglietto di trasporto pubblico e buoni pasto.

Eurovision anche a Rotterdam e Tel Aviv c’erano i volontari

A ben guardare, non è per “taccagneria” se il Comune di Torino ha avviato un bando di ricerca per soli volontari. A novembre 2019 usciva il bando di selezione per volontari dell’Eurovision di Rotterdam, programmato per il 2020 ma svoltosi nel 2021 causa Covid. In questo caso, tra i requisiti c’era la conoscenza di ben 3 lingue.

La situazione non cambia nemmeno per il bando di Tel Aviv, dove l’Eurovision si è tenuto nel 2019 e ai volontari era richiesta la conoscenza dell’inglese e una conoscenza della città sufficiente da saper individuare i luoghi miglior per mangiare o per scattarsi un selfie. Insomma, l’Eurovision Song Contest è sempre stato supportato dall’entusiasmo dei volontari, spesso con meno di 30 anni e disposti a pagare le trasferte di tasca propria, e non si può proprio parlare di un fenomeno “all’italiana”. Anzi.

Qual è il ruolo dei volontari nei grandi eventi: non solo Eurovision

L’Eurovision Song Contest non è certo il primo tra i grandi eventi a richiamare centinaia di volontari per lo svolgimento di mansioni non specifiche, spesso relative alla gestione dei contatti con il pubblico. Basti pensare alle Olimpiadi di Torino nel 2006 (evento che aveva scatenato, neanche a dirlo, l’ennesima polemica), ma anche all’Expo di Milano nel 2015 e al Salone Internazionale del Libro di Torino, che ogni anno attira volontari giovani e carichi di entusiasmo.