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Nino Di Matteo, chi è l’ ex magistrato più votato per il Quirinale. La carriera e le minacce di Totò Riina

Pubblicato: 27/01/2022 16:39

In queste ore si è tenuta la quarta votazione per il nuovo Presidente della Repubblica, ancora una volta all’insegna della fumata nera. Tra i nomi più votati spuntano quelli di Sergio Mattarella, di Sabino Cassese e del magistrato Nino Di Matteo, nome proposto con forza da alcuni deputati e senatori ex Movimento 5 Stelle. Vediamo insieme il curriculum dell’uomo che in queste ore si pensa possa essere il candidato migliore per la corsa al Colle.

Nino Di Matteo, chi è il candidato per la Presidenza della Repubblica

Nato a Palermo il 26 aprile 1961, Nino Di Matteo è un nome fortemente legato al mondo della giustizia. Laureato in Giurisprudenza a Palermo, è entrato in magistratura nel 1991 e nel giro di pochi anni – precisamente nel 1999 – ha partecipato alle indagini sulle stragi in cui sono stati uccisi Giovanni FalconePaolo Borsellino.

Nel corso della sua attività di magistrato si è infatti più volte occupato dei rapporti tra Cosa Nostra e istituzioni ed è al momento impegnato nel processo contro l’ex prefetto Mario Mori, accusato di essere legato alla trattativa Stato-mafia.

Nino Di Matteo, posizioni politiche e rapporto con il Movimento 5 Stelle

Sulle posizioni politiche di Nino Di Matteo al momento ci sono poche certezze, dal momento che non risulta iscritto ad alcun partito. È certo però che la sua candidatura è in queste ore sostenuta da alcuni parlamentari e senatori una volta appartenenti al Movimento 5 Stelle.

In alcune dichiarazioni degli ex grillini, in queste ore riportate da diversi giornali, si può infatti leggere: “Abbiamo deciso di proporre un altro candidato – un’alternativa dunque a Paolo Maddalena – che siamo certi potrà raccogliere altrettanta stima e consenso. A partire da oggi il nostro candidato sarà il magistrato Nino Di Matteo” si può leggere sulle pagine di L’Alternativa.

Altrettanto nota è la sua posizione su Silvio Berlusconi; non troppo tempo fa infatti il magistrato è stato ospite di Mezz’ora in più – programma in onda su Rai3 – in cui ha espresso con fermezza le sue idee in merito all’imprenditore e politico: “Volevo ricordare ed è un dato di fatto è che in una sentenza definitiva della Corte d’appello ma con il bollo della Corte di Cassazione, che ha condannato per concorso in associazione mafiosa Marcello Dell’Utri – spiega alla conduttrice  Lucia Annunziata – è sancito che Dell’Utri, all’epoca non senatore, fu intermediario di un accordo stipulato nel 1974 e rispettato da entrambe le parti fino al 1992 tra le famiglie di vertice della mafia palermitana e dall’allora imprenditore Silvio Berlusconi“.

Per quanto riguarda i rapporti con il Movimento 5 Stelle, Di Matteo ha riscosso grande consenso, in queste ore il deputato grillino Antonio Lombardo ha mostrato il suo sostegno su Twitter, ricordando di averlo proposto personalmente in passato.

Nino Di Matteo, le minacce del boss Totò Riina

Nel corso del già citato processo contro Mario Mori, sarebbero anche arrivate delle minacce nei confronti di Nino Di Matteo da parte del boss Totò Riina; secondo quanto riportato da diversi giornali in queste ore, l’uomo avrebbe detto ad un altro detenuto: “A questo ci devo far fare la stessa fine degli altri” come si legge su L’Espresso in un articolo del 2013.

Non a caso il magistrato, per le attività svolte in questi anni, dal 1993 è sotto scorta, anche se lo stesso Nino Di Matteo avrebbe rifiutato di utilizzare un mezzo blindato – l’Iveco LMV – per gli spostamenti quotidiani – a suo avviso non adatto a circolare in un centro abitato.