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Coppia di elefanti africani gemelli nasce in una riserva naturale in Kenya. È un evento raro, le immagini

Pubblicato: 31/01/2022 10:29

Due elefanti gemelli sono nati nella Riserva Nazionale Samburu, a circa 350 km a nord della capitale Nairobi. Si tratta di un evento rarissimo che coinvolge una specie a rischio di estinzione. Inoltre, il parto gemellare negli elefanti non si registrava da decenni ed è stato reso noto dall’organizzazione Save The Elephant.

Nati due elefanti gemelli in Kenya

Una nascita che ha fatto esultare di gioia i membri dell’associazione, soprattutto visto che non sempre i parti gemellari negli elefanti hanno esito positivo, in molti casi uno dei due gemelli non sopravvive e per la madre è molto stressante riuscire a nutrire entrambi.

La scoperta è stata fatta da una guida appartenente all’Elephan Watch Camp che si occupa di visite turistiche nella zona, che ha immediatamente allertato le autorità di competenza. I due gemellini sarebbero un maschio e una femmina nati da Bora, la mamma che è alla sua seconda gravidanza, la prima avvenuta nel 2017.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa britannica Reuters, quello dei parti gemellari è un evento molto raro negli elefanti. Il fondatore dell’organizzazione benefica Save the Elephants, Ian Douglas-Hamilton, ha dichiarato che i parti gemellari costituiscono solo l’1% delle nascite.    

Il secondo parto gemellare mai registrato da un’organizzazione

Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, non è quasi mai stato possibile, per l’uomo, assistere ad un parto gemellare di un elefante. Quando avviene un raro parto gemellare, questo è solitamente in natura. La nascita di due gemelli avvenuta nei giorni scorsi sarebbe, infatti, solamente la seconda registrata dall’organizzazione di Hamilton; precedentemente era accaduto nel 2006. All’epoca, i due cuccioli di elefante erano morti poco dopo. 

Per i cuccioli è una situazione molto delicata

I due elefanti nati pochi giorni fa sono ora sotto osservazione: gli ambientalisti che lavorano presso la riserva cercano di assicurarsi che i cuccioli abbiano il nutrimento necessario alla sopravvivenza. Questi primi giorni sono per loro molto delicati. 

Hamilton si dice “cautamente ottimista”, secondo quanto riportato da Anadolu, sulla possibilità di sopravvivenza dei nuovi nati. In questi giorni, infatti, ci sono state delle piogge, che hanno fatto sì che la vegetazione sia cresciuta. Questo significa che la mamma potrà nutrirsi e produrre latte, cosicché i cuccioli possano mangiare a loro volta.

La gestazione degli elefanti africani è una delle più lunghe tra quelle dei mammiferi: dura tra i 20 e i 22 mesi. In media, le femmine di elefanti partoriscono ogni circa 4 anni, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa.

La specie degli elefanti africani è in via di estinzione

Negli scorsi anni, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha inserito l’elefante africano di savana nella propria Lista rossa (Red List, un ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il mondo). L’elefante africano di savana è categorizzato come “endangered” (“in via di estinzione”).

La specie aveva infatti subito, negli scorsi anni, una notevole riduzione della popolazione a causa di diversi fattori. Tra questi, come si può leggere sul sito web dell’ONG, ci sono:

  • La perdita sempre maggiore di habitat a causa dell’espansione umana. L’espansione umana è dovuta al turismo, necessità di spazi maggiori per l’agricoltura e altre infrastrutture. Essa è guidata da progressi tecnologici ed economici. L’espansione ha portato all’aumento dei conflitti uomo-elefante, secondo quanto riportato dalla ONG. L’organizzazione prevede anche che questa tendenza accelererà ancora nel futuro con la crescita della popolazione umana.
  • L’uccisione di moltissimi esemplari in seguito ad atti di bracconaggio. Il commercio di avorio ricavato delle zanne degli elefanti è solitamente la causa del bracconaggio. L’uso dell’avorio degli elefanti è, come si legge nel report dell’ONG, radicato in numerose culture di tutto il mondo, soprattutto per motivi ornamentali e decorativi. 
  • La caccia “sportiva”. In alcuni stati è permessa la caccia agli animali selvaggi che poi vengono esibiti come “trofei” (da qui il termine trophy hunting).
  • Altri tipi di commercio. Oltre che per l’interesse per l’avorio, alcune inchieste, come riportato dalla IUCN, suggeriscono che la caccia agli elefanti sia anche dovuta al commercio di carne, ossa, pelle e peli degli animali. Anche il commercio di animali vivi (ad esempio dall’Africa all’Asia) è una realtà di cui bisogna tenere conto, secondo l’ONG.

Negli ultimi anni, la popolazione degli elefanti è cresciuta

Ciononostante, secondo il primo censimento della fauna selvatica portato a termine dallo stato del Kenya, la popolazione di elefanti ha subito una crescita negli ultimi anni.

In Kenya, il primo censimento di questo tipo è stato pubblicato nel 2021. Nel documento, disponibile online nella versione ridotta di 132 pagine, si dice che la popolazione degli elefanti sia aumentata grazie alle politiche anti-bracconaggio

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2022 10:30