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Olimpiadi senza neve: come il cambiamento climatico sta minacciando i Giochi invernali di Pechino

Pubblicato: 04/02/2022 02:15

Organizzare le Olimpiadi invernali senza la neve sarà sempre più difficile. In occasione dei Giochi di Pechino, al via oggi 4 febbraio anche grazie alla neve artificiale, uno studio mette in evidenza come nei prossimi decenni questa manifestazione potrebbe essere a rischio. Entro fine secolo, infatti, tra le 21 località che hanno precedentemente ospitato le Olimpiadi invernali, solo una avrà ancora condizioni adatte per disputare sport sulla neve. Questo trend, secondo gli esperti, deve essere invertito puntando su una drastica riduzione delle emissioni di gas serra.

Nelle sedi olimpiche sempre meno neve

Lo studio, condotto dai ricercatori dell’università canadese di Waterloo e pubblicato sulla rivista Current Issues in Tourism, ha preso in esame i dati storici della climatologia dal 1920 ad oggi. Grazie al confronto con 339 atleti e allenatori di livello internazionale, è stato possibile capire se nel prossimo futuro le condizioni della neve saranno ancora compatibili con le grandi manifestazioni sportive, come le Olimpiadi.

I risultati non sono molto incoraggianti: negli ultimi 50 anni si è assistito ad un progressivo peggioramento delle condizioni della neve in tutte le 21 sedi delle Olimpiadi invernali. In altre parole, nevica sempre di meno e la qualità della neve è ritenuta sempre meno adeguata a garantire la sicurezza degli atleti.

Basti pensare che la temperatura media di febbraio, nelle Olimpiadi disputate fra il 1924 e il 1956, era di 0,4°C. Nei 40 anni successivi questa temperatura è cresciuta fino 3,1°C, per poi arrivare ai 6,3°C di media per le Olimpiadi organizzate nel nuovo millennio.

Si tratta di un trend chiaro e preoccupante, che sarà destinato a continuare anche nei prossimi decenni: “Il cambiamento climatico sta alterando la geografia dei Giochi Olimpici invernali e purtroppo inciderà negativamente su alcune città famose per gli sport invernali – spiega in una nota Robert Steiger, uno degli autori dello studio – Si prevede che la maggior parte delle sedi olimpiche in Europa diventeranno marginali o non più affidabili entro il 2050, anche in uno scenario a basse emissioni”.

Ridurre le emissioni per salvare le Olimpiadi

Durante le Olimpiadi di Pechino si farà ampio ricorso all’innevamento artificiale: tale sistema sembra rappresentare un’ancora di salvezza nel breve periodo, ma difficilmente potrà essere la soluzione definitiva, anche per l’impatto in termini di consumo di acqua e di energia. In un futuro con sempre meno neve, il problema sarà proprio quello legato alle emissioni di gas serra e al riscaldamento globale.

In uno scenario ad alte emissioni, l’unica precedente sede olimpica con buone condizioni della neve potrebbe rimanere Sapporo. Secondo lo studio, la situazione sarebbe decisamente migliore qualora le emissioni dovessero calare, con 8 città olimpiche a rimanere innevate entro la fine del secolo.

Proprio per questo i ricercatori pongono l’accento sull’importanza di agire subito per ridurre le emissioni, dato che piccole differenze di temperatura saranno in grado di incidere non solo sul futuro delle Olimpiadi invernali, ma anche sulla sopravvivenza economica di intere città.

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2022 11:37