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Quanto inquina internet? Ecco quante emissioni di CO2 produce il web con un semplice scambio di dati

Pubblicato: 07/02/2022 18:23

Negli ultimi anni il tema ambiente è diventato più centrale nel dibattito politico ma anche tra i cittadini. Si punta dunque a ridurre le emissioni di CO2, responsabili proprio dell’inquinamento della nostra atmosfera – con le conseguenze che ovviamente comporta sul clima. In un mondo, dunque, che cerca di essere sempre più green, è necessario ricordare che internet ha un certo impatto sull’ambiente, anche solo per un semplice scambio di dati.

Quante emissioni di CO2 emette internet, i dati su base annuale

Per quanto spesso si abbia la sensazione che il web sia qualcosa di intangibile, e quindi non soggetto alle stesse regole degli oggetti fisici, è necessario ricordare che anche il web emette CO2 e che questo ha un certo impatto sull’ambiente. Vediamo dunque i dati delle emissioni su base annuale.

Stando ai dati recentemente riportati da Il corriere della sera, anche i cloud dove ogni giorno migrano i nostri dati consumano circa 1% dell’energia globale e, dal momento che i consumi portano sempre delle emissioni, è stato possibile calcolare anche l’impatto che i data center hanno sull’ambiente. Si stima infatti che un solo server produce da 1 a 5 tonnellate di CO2 in un anno; questo vuol dire che ogni gigabyte che si scambia su internet emette circa dai 28 ai 63 grammi di anidride carbonica.

Quanto inquinano le grandi aziende presenti sul web in un anno

Questi dati assumono un significato diverso quando si pensa alle grandi aziende presenti sul web, come Amazon e Google. Si stima, secondo quanto riportato dal Il corriere della sera, che i due colossi nel 2020 hanno emesso rispettivamente più di 54 milioni e 12.5 milioni di tonnellate di CO2. Altre grandi aziende, però non sono da meno; secondo lo stesso report, Samsung produce 29 milioni di tonnellate di anidride carbonica e Apple circa 22 milioni. Altre multinazionali 100%, come la già citata Google, hanno lo stesso impatto di quest’ultima. Si stima infatti che Microsoft ne produca circa 11.5 milioni e Facebook 4 milioni.

La soluzione, al momento, sarebbe garantire un consumo di energia completamente rinnovabile, come ha già fatto Aruba, che al 2011 utilizza solo energia verde acquistandola da società idroelettriche e attraverso l’istallazione di impianti fotovoltaici. Inoltre, dal momento che il 20% dell’energia consumata da un server è impiegata per il raffreddamento di quest’ultimi, in molti hanno provato a posizionarli in luoghi che abbiano basse temperature. Nonostante questo, però, i consumi restano piuttosto alti ed è necessario riflettere sulla fonte di energia utilizzata per far funzionare anche solo un singolo data center.