Paura per Mara Carfagna: la ministra per il Sud ha infatti ricevuto gravi minacce sotto forma di una busta contenente un proiettile e delle minacce di morte. Dalla ricezione delle minacce Mara Carfagna è stata messa sotto la sorveglianza della polizia postale, che controlla la corrispondenza della ministra.
Mara Carfagna e la lettera del senatore Pittelli
La notizia è giunta tramite un articolo de Linkiesta che tratta la questione di alcune lettere-appello che l’ex senatore Giancarlo Pittelli aveva spedito non solo alla ministra Carfagna ma anche a molti altri politici. Pittelli è attualmente agli arresti domiciliari per essere imputato nell’ambito della maxi inchiesta “rinascita Scott“. Pittelli è stato anche accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Pittelli ha passato un discreto lasso di tempo in carcere, per poi passare agli arresti domiciliari. Pur consapevole di non poter avere una corrispondenza nella sua condizione di custodia domiciliare, Pittelli ha scelto di scrivere una serie di lettere ad amici e politici, di cui una indirizzata proprio al ministro, che è stata intercettata, proprio perché poco tempo prima era arrivata la lettera di minacce ed i controlli erano divenuti stringenti.
Mara Carfagna, la solidarietà del mondo politico
La notizia delle minacce alla ministra ha provocato la reazione indignata del mondo politico e sono stati numerosi i messaggi di solidarietà per la Carfagna. Tra questi anche quello di Mariastella Gelmini, che ha scritto: “Solidarietà al ministro Carfagna, destinataria di una busta contenente un proiettile e gravissime minacce di morte. Le intimidazioni e la violenza anche verbale vanno condannate con decisione: non ci può essere spazio per chi assume comportamenti deplorevoli e antidemocratici. Un abbraccio a Mara”. Il ministro Luigi Di Maio ha invece dichiarato: “Conosco Mara e sono certo che questi atti vigliacchi non fermeranno il suo lavoro al Ministero per il Sud”.
Solidarietà anche da parte della capogruppo Pd Debora Serracchiani: “Piena solidarietà dalle deputate e dai deputati del Pd alla ministra per le minacce di morte ricevute. Occorre dire con fermezza basta al clima d’odio che causa questi atti odiosi e vigliacchi su cui ci auguriamo venga fatta rapidamente luce”.