Si torna a parlare di maturità 2022 e a delineare le modalità di svolgimento. Nei giorni scorsi l’annuncio della reintroduzione della seconda prova scritta aveva suscitato polemiche tra gli studenti di tutta Italia, ora tra le nuove ipotesi spunta il peso da assegnare al triennio di studi.
Maturità 2022, come potrebbe cambiare il valore della prova finale
Si attende l’ordinanza sull’esame di maturità per questo 2022. Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi avrebbe manifestato disponibilità ad accogliere la richiesta di assegnare un peso maggiore al percorso di studi del triennio, rispetto all’esame di Stato. Le ipotesi più probabili potrebbero portare il valore della prova finale al di sotto dell’attuale 60% della valutazione, forse fino al 30%. La richiesta è arrivata dagli stessi studenti, come ha spiegato il Ministro nel corso di un’intervista a Radio24. In questa occasione ha anche ricordato come le commissioni di quest’anno saranno interne, con la presenza di un presidente esterno per “garantire uniformità su base nazionale”.
Le proteste per la seconda prova scritta: come dovrebbe strutturarsi l’esame di maturità
La questione relativa alla seconda prova scritta è molto delicata. Da parte degli studenti e del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione è stata ribadita con forza la contrarietà a questa decisione presa ad appena 4 mesi dall’esame di maturità. Gli studenti hanno protestato contro la decisione del Ministro anche in occasione delle manifestazioni contro l’alternanza scuola-lavoro, chiedendo di essere ascoltati dalle istituzioni. Secondo quanto prospettato dal Ministro Bianchi, l’esame di Stato dovrebbe svolgersi in presenza con la prima prova di italiano il 22 giugno, composta da 7 tracce predisposte a livello nazionale, e con la seconda prova scritta il 23 giugno, differenziata per i vari indirizzi e incentrata su una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Infine, il colloquio orale dovrebbe prevedere l’analisi di un materiale scelto dalla commissione, per esempio un testo, un documento o un progetto. Secondo gli studenti, però, questa tipologia di esame sarebbe penalizzante per chi per 3 anni ha seguito le lezioni in didattica a distanza.
I prossimi confronti sull’esame di maturità e le nuove manifestazioni
Da parte del Ministro Bianchi ci sarebbe un’apertura per un “confronto permanente” e per seguire le occupazioni studentesche, come ha spiegato nel corso dell’incontro con l’Ufficio di coordinamento nazionale delle Consulte studentesche. Il Ministro ha infatti dichiarato come “i ragazzi protestano per gli edifici cadenti. Su questo è necessario intervenire, dobbiamo rimettere in sicurezza le scuole. I ragazzi domandano anche una scuola nuova e più partecipata, non vogliono sentirsi abbandonati ed è a questo tipo di voci che bisogna dare ascolto. Ascoltiamo i ragazzi e non facciamo un sacco unico dove mettiamo tutto”. Da parte degli studenti si attende invece una nuova manifestazione nelle piazze, nella giornata di venerdì 11 febbraio, con l’obiettivo di ottenere un incontro con lo stesso Ministro Bianchi.