Due maestre di un asilo in provincia di Caserta sono state arrestate a seguito di un’indagine che avrebbe acclarato sistematiche violenze, comportamenti abusivi e uno scenario da incubo per i piccoli bambini. A far scattare le indagini la denuncia dei genitori, insospettiti da alcuni segni e testimonianze dei figli. Le maestre, nell’interrogatorio di garanzia, puntano il dito contro la direttrice della scuola d’infanzia.
Bambini imboccati a forza e malmenati: scoperto un asilo degli orrori a Casapulla
L’ennesimo caso di asilo degli orrori è emerso nella scuola paritaria “Piccole Pesti” di Casapulla (Caserta) sono emersi pochi giorni fa, quando i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per due maestre dell’asilo e della direttrice. Tramite video-sorveglianza e il controllo dei telefonini delle indagate, sarebbe emersa una condotta tremenda, fatta di reiterata violenza fisica e psicologica. Secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, l’indagine è partita lo scorso autunno grazie ad una madre: la figlia più grande avrebbe raccontato di essere stata ingozzata a forza dalle maestre durante l’ora del pasto e così avrebbe confermato la più piccola.
Una violenza che sarebbe confermata dalle immagini: non solo avrebbero forzato i bambini tra i 2 e i 6 anni a mangiare, ma li avrebbero maltrattati con grida, schiaffi e strattoni. Ancora, i più piccoli sarebbero anche stati lasciati soli a piangere dalle maestre.
Le due maestre dell’asilo di Casapulla accusano la direttrice
Oggi, riporta la stessa fonte, le maestre Valeria Eliseo e Anna Lucia Spina avrebbero parlato di fronte al giudice per le indagini preliminari nel corso degli interrogatori di garanzia. Le due avrebbero puntato il dito contro la dirigente Francesca Merola, che invece si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere. Sarebbe emerso un quadro di tensione partito dall’alto: le insegnanti che sarebbero state colte sul fatto dai Carabinieri, avrebbero infatti dichiarato che la linea dura dell’asilo di Casapulla era richiesta proprio dalla direttrice; lei le avrebbe spinte ad essere così dure con i bambini per farsi rispettare.
Inoltre, la più giovane che lavorava solo da pochi mesi all’asilo avrebbe denunciato condizioni di lavoro estreme: orari pesanti, mansioni che non corrispondevano al lavoro di insegnante, il tutto per una paga che secondo quanto riferisce il Mattino corrisponderebbe a 2 euro e 50 l’ora. Condizioni che, tuttavia, difficilmente agli occhi del giudice giustificheranno l’aver messo i bambini in uno stato “profondo di timore e di paura“, come sottolineato dal magistrato.