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Contraccezione, i metodi più sicuri per una sana vita sessuale. Tipologia e l’accessibilità in Italia

Pubblicato: 14/02/2022 08:35

La salute riproduttiva è definita dall’OMS come uno “stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale […] in tutto ciò che attiene il sistema riproduttivo, le sue funzioni ed i suoi meccanismi”. Avere una vita sessuale sicura risulta essere un elemento fondamentale nella vita di ogni individuo. Tra i vari aspetti che rientrano nel concetto di salute riproduttiva c’è anche quello della contraccezione e quindi la regolazione della propria fecondità.

Che cosa significa contraccezione

Per contraccezione si intende il complesso dei mezzi utilizzati per impedire il verificarsi di una gravidanza. In generale, a prescindere dall’età, la pianificazione della gravidanza permette di ridurre l’esposizione a fattori di rischio e di adottare interventi protettivi per la salute, come l’assunzione di acido folico già nel periodo preconcezionale. La contraccezione, inoltre, protegge dalle gravidanze indesiderate e, alcuni metodi, anche dalle infezioni a trasmissione sessuale”. Inoltre, lo scopo principale della contraccezione è quello di controllare, in modo temporaneo e reversibile il processo della riproduzione.

Il Ministero della Salute italiano ha recentemente sviluppato un portale online dove ricercare varie informazioni riguardanti la sessualità e in particolare la salute della donna, e quindi anche la contraccezione. In questa maniera si cerca di aumentare la diffusione di informazioni riguardanti l’argomento.

I requisiti essenziali della contraccezione

Secondo la pagina web del S.I.C. (Società Italiana Contraccezione), ci sono degli elementi importanti da valutare per scegliere il metodo contraccettivo più adatto. Innanzitutto l’efficacia contraccettiva e il grado di sicurezza. Poi la reversibilità, cioè il completo ripristino della fertilità dopo l’interruzione del metodo e l’accettabilità, cioè che il metodo scelto sia facilmente adattabile al proprio stile di vita, alle proprie caratteristiche fisiche, funzionale al proprio rapporto di coppia etc. Infine la facilità di utilizzo che mantiene più alta e duratura la motivazione a usare il metodo e il costo. Ovviamente tutto questo va valutato insieme ad un parere medico.

Quali sono i metodi contraccettivi da usare

Esistono diversi metodi contraccettivi, da usare in determinati momenti del rapporto sessuale. Il Ministero della Salute illustra i tipi principali da utilizzare prima, dopo o durante il rapporto sessuale. Fornisce ogni tipo di informazione necessaria per una corretta valutazione, scelta e necessità. Ogni metodo contraccettivo ha chiaramente delle caratteristiche proprie, che possono essere adatte e accettate da una donna ma non da un’altra. Per questo, per avere indicazioni corrette sul metodo contraccettivo da adottare è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia/ginecologo o recarsi presso un consultorio familiare.

La pillola anti-concezionale

Tra gli anti-concezionali più noti ci sono i contraccettivi ormonali (pillola estroprogestinica, pillola con solo progestinico, anello contraccettivo estroprogestinico, cerotto transdermico estroprogestinico, impianto sottocutaneo a rilascio di progestinico) e dispositivi intrauterini IUD (Intra Uterine Device) comunemente conosciuti col nome di spirale.

I contraccettivi ormonali agiscono impedendo l’ovulazione (l’unione dello spermatozoo con l’ovulo). Offrono, inoltre, effetti benefici extracontraccettivi, tra cui la riduzione del rischio dei tumori dell’ovaio e dell’endometrio. I dispositivi intrauterini, invece impediscono che gli spermatozoi possano risalire lungo il canale cervicale dell’utero e che possano raggiungere l’ovocita. Sono disponibili due tipologie di IUD: lo IUD ormonale (contenente levonorgestrel, un progestinico) e lo IUD al rame (IUD- Cu). Importante ricordare che però i contraccettivi ormonali e i dispositivi intrauterini non proteggono dalle infezioni sessualmente trasmissibili.

Gli anti-concezionali da usare durante un rapporto sessuale

Durante il rapporto sessuale sono consigliati preservativo o condom, diaframma, metodi chimici, spermicidi. Il condom (detto anche preservativo o profilattico) e il diaframma (detto anche preservativo femminile) sono definiti metodi di barriera. Mentre il condom protegge dalle infezioni sessualmente trasmissibili e in modo moderatamente efficace dalle gravidanze indesiderate (OMS, 2018), il diaframma non assicura la medesima garanzia di protezione dalle gravidanze né dalle infezioni a trasmissione sessuale.

L’efficacia dei metodi di barriera è legata essenzialmente alla corretta modalità del loro utilizzo. Gli altri metodi contraccettivi (capsule, ovuli, creme spermicide) non garantiscono, se usati da soli, un’alta protezione da gravidanze indesiderate né da infezioni sessuali; la loro efficacia nella protezione da gravidanze indesiderate aumenta se vengono utilizzati insieme ad altri metodi contraccettivi.

I contraccettivi d’emergenza

In caso di rapporto sessuale non protetto o che ha subito intoppi come la rottura del preservativo è possibile ricorrere alla cosiddetta contraccezione di emergenza. Questa può essere di due tipi: farmacologica (ovvero preparati ormonali) o non farmacologica (dispositivo intrauterino – IUD-Cu).

Nel primo caso ritroviamo la pillola del giorno dopo o pillola dei cinque giorni dopo. Si tratta di una compressa a contenuto ormonale da assumere il prima possibile dopo un rapporto a rischio . Non protegge dalla gravidanza, qualora si verifichino altri rapporti a rischio durante lo stesso ciclo, e non protegge dalle infezioni sessualmente trasmesse.

Sul sito del Ministero della salute sono forniti anche tutti i dati relativi a efficacia, reperimento dell’anticoncezionale ed effetti collaterali. Per quanto riguarda, invece, la contraccezione non farmacologica, il Ministero afferma che si basa sull’uso dello IUD al rame (IUD-Cu, detto anche spirale al rame). Questo IUD non contiene ormoni e può essere utilizzato anche come metodo contraccettivo a lunga durata d’azione. Si tratta dello stesso dispositivo, che assume la connotazione di “contraccettivo di emergenza” quando viene applicato in utero, il più presto possibile, dopo un rapporto sessuale non protetto. Entro 48 ore dal rapporto può evitare l’insorgenza del 99% delle gravidanze.

Accesso ai contraccettivi: la situazione in Italia

L’Italia, secondo quanto si legge su Internazionale, è ancora molto indietro nel campo dell’accesso ai contraccettivi. Secondo una classifica stilata da Aidos- Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo Onlus e ripresa da Internazionale: “L’Italia è ancora indietro nell’accesso e nella diffusione della contraccezione: lo rivela l’ultimo Atlante europeo della contraccezione (…)Su quarantacinque paesi europei presi in esame dallo studio l’Italia occupa il 26° posto nella classifica: molto lontana dal Regno Unito, dalla Francia e dalla Spagna e più vicina a paesi come la Turchia e l’Ucraina. L’arretratezza italiana in questo ambito è causata dalla mancanza do informazioni istituzionali sulle tecniche contraccettive e dalla quasi totale assenza di politiche per il rimborso dei contraccettivi o per la loro distribuzione gratuita”.

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2022 12:27