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Liliana Resinovich, spunta un nuovo orizzonte investigativo sul giallo di Lilly a Trieste

Pubblicato: 15/02/2022 12:05

Spunta un altro orizzonte investigativo nelle indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne di Trieste scomparsa dalla sua abitazione il 14 dicembre 2021 e trovata senza vita il 5 gennaio scorso, tra la vegetazione, nel Parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Ed è notizia di poche ore fa la proroga di 30 giorni per il deposito delle analisi tossicologiche sul corpo e degli esami sui reperti isolati sulla scena.

Liliana Resinovich: il nuovo scenario investigativo nel giallo di Trieste

Non è ancora chiaro se Liliana Resinovich si sia tolta la vita. Le indagini puntano a fornire un quadro nitido sul decesso della donna, il cui cadavere è stato ritrovato il 5 gennaio scorso dopo la misteriosa scomparsa avvenuta pochi giorni prima di Natale. Non è ancora chiaro se il contesto sia quello di un suicidio o, come crede il fratello Sergio, di un omicidio. Per i familiari, la 63enne non avrebbe mai potuto compiere un gesto anticonservativo come quello ipotizzato tra le piste al vaglio degli inquirenti.

Proprio il fratello, secondo quanto riportato nelle ultime ore, avrebbe consegnato alla Procura del capoluogo un memoriale in cui emergerebbero i lineamenti di un possibile movente di natura economica, e non passionale, nel tessuto di un presunto delitto. Come a cristallizzare lo spunto per un nuovo scenario investigativo.

Secondo quanto riportato da Mattino Cinque News, nel documento inviato agli inquirenti Sergio Resinovich avanzerebbe l’orizzonte di una questione di soldi: la donna, seguendo questo presunto perimetro, avrebbe provveduto a tutte le spese domestiche e non solo. Sarebbe stata sottoposta a continue richieste di denaro. Nel memoriale non sarebbero indicate esplicite accuse, ma tanto basterebbe ad allungare il fuoco investigativo oltre la linea di uno sfondo strettamente sentimentale.

Morte di Liliana Resinovich: proroga sulle analisi tossicologiche

Secondo quanto riportato dall’Ansa, sarebbe scattata una proroga di 30 giorni sui termini per il deposito delle analisi tossicologiche e degli esami tecnici sui reperti isolati vicino al corpo di Liliana Resinovich, sulla scena del ritrovamento.

L’ok alla richiesta, avanzata dagli esperti incaricati dalla Procura di Trieste, sarebbe arrivato poche ore fa e non si allenta la cornice di massimo riserbo stretta sulle indagini. Dopo l’autopsia, condotta l’11 gennaio scorso, i risultati erano attesi in questi giorni ma ora i tempi subiranno una leggera dilatazione proprio a seguito della recente decisione. Si cerca una svolta anche in alcuni oggetti rinvenuti sul posto, in particolare una bottiglietta, un cordino e un guanto nero. Oltre alle possibili tracce sui sacchi in cui si trovava il cadavere.

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2022 13:28