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Superbonus 110%, arriva il Decreto sui tetti massimi per i lavori: cosa cambia con le novità anti frode

Pubblicato: 15/02/2022 10:40

Contro le frodi e le speculazioni sui lavori edili arriva un’importante novità per il Superbonus 110%. Il Ministro della Transizione Ecologica ha fissato dei massimali per gli interventi relativi a questa agevolazione. Ecco come cambieranno i massimali e quali sono le ultime novità per il Superbonus 110%.

Superbonus 110%, cambiano i massimali per i lavori compresi nell’agevolazione

Il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha firmato un apposito Decreto per fissare il tetto massimo per gli interventi previsti nel Superbonus 110%, in modo da porre un limite agli aumenti “sospetti” nei prezzi di materiali e lavori edili. Si tratta dunque di una decisione inserita nel contesto della lotta alle frodi. I nuovi massimali dovrebbero tenere conto dell’inflazione e dell’aumento dei costi delle materie prime, basandosi quindi su quelli già previsti per l’Ecobonus e prevedendo un aumento di almeno il 20%. Si dovrebbe inoltre disporre una revisione annuale dei massimali che, come si legge nel Decreto, non includono Iva, oneri professionali e costi di posa in opera in modo da poter considerare un’ampia gamma di interventi.

Quali sono le misure anti frode per il Superbonus 110%: le novità in arrivo

I costi che non sono previsti nel Decreto firmato dal Ministro Cingolani potranno essere confrontati con i prezziari di Regioni e Province autonome, oppure con i listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti. Resta l’obbligo di asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato, con l’obiettivo di scongiurare la possibilità di frodi. Non si tratta dell’unico intervento sul Superbonus 110% per limitare il rischio di speculazioni. Con il prossimo Decreto a opera del Consiglio dei Ministri, infatti, si prevede l’introduzione di altre novità. In particolare, si pensa a un bollino anti frode per poter tracciare tutte le operazioni con un codice identificativo per ogni cessione. Questa misura, unita all’obbligo di presentare l’asseverazione e il visto di conformità e ai controlli dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe restringere la possibilità di frodi. Una delle ipotesi che saranno discusse nel Consiglio dei Ministri potrebbe prevedere anche il ritorno a una cessione multipla del credito fino a 3 volte, purché avvenga tramite istituti bancari o altri canali certificati.

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2022 10:41