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Caro energia, l’Italia è il Paese più colpito dal rialzo dei prezzi: il doppio della Francia e maggiore della Germania

Pubblicato: 19/02/2022 23:35

Da mesi ormai il costo di approvvigionamento per le materie prime, luce, gas, energia e carburante è in rialzo. Mai come ora portare avanti un’impresa di produzione facente parte di qualsiasi settore, nessuno escluso, è stato così oneroso. Il caro energia è un problema reale: per certi paesi però, il rincaro dei prezzi è stato più pesante che per altri.

Ristorazione e turismo, i settori più colpiti in un momento difficile

L’aumento del costo di approvvigionamento per le materie prime e il caro energia hanno messo in ginocchio tante imprese di produzione che si sono viste costrette a un’interruzione forzata. Nel baratro anche i settori, già vessati dalla pandemia e dalle continue restrizioni come la ristorazione e il turismo. Periodo buio anche per i trasporti, per via del raddoppio improvviso del costo del carburante.

Francia, bollette più leggere rispetto all’Italia

Per l’elettricità, indispensabile per il buon funzionamento di ristoranti, strutture alberghiere e negozi italiani, la bolletta sarà doppia rispetto a quella dei vicini residenti in Francia, che non hanno avuto particolari rialzi. Sarà anche superiore alle attività in Germania, con un’onerosità del 20% superiore. Sugli autotrasportatori italiani, rivela AdnKronos, il costo è maggiorato di circa diecimila euro all’anno per ciascun mezzo pesante.

Confcommercio, le dichiarazioni del Presidente Carlo Sangalli

Le parole del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sono state dal giornale La Repubblica e puntano a pretendere maggiori sostegni governativi: “Il caro energia senza precedenti è insostenibile per il settore del terziario, già allo stremo per la pandemia. Chiediamo al governo maggiori sostegni per le imprese più colpite dalla crisi, riducendo, nello stesso tempo, l’iva su bolletta elettrica e carburanti. Serve, inoltre, un deciso cambio di passo nella politica energetica con misure strutturali per ridurre la dipendenza dalle forniture estere“.

In particolare, Sangalli parla della necessità di cambiamenti strutturali: “Sono dunque sempre più urgenti misure strutturali: dalla riduzione della dipendenza dalle forniture estere alla riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema”. Non sono meno essenziali cambiamenti sul fronte della fiscalità energetica: “Ma servono anche interventi sulla fiscalità energetica a favore delle imprese del terziario di mercato, come la riduzione dal 22% al 10% dell’aliquota Iva sulle bollette elettriche, allineandola così a quella già prevista per gli altri settori produttivi e per le famiglie e del peso di accise ed Iva sui carburanti”.

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2022 09:34