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Ruby Ter, Cristina Ravot su Berlusconi: “Aiutava sempre quelli attorno a lui a comprare casa”

Pubblicato: 25/02/2022 10:17

Nel corso del processo Ruby Ter, qualche giorno fa ha parlato -convocata dal legale di Silvio Berlusconi– anche Cristina Ravot, cantante sassarese che spesso avrebbe partecipato alle serate organizzate a Villa Certosa.

La cantante, che parla di serate eleganti e racconta di Berlusconi descrivendolo come un accanito benefattore, estremamente attento ai bisogni e problemi di chi aveva intorno, fornisce una testimonianza che fa da spalla a quella tesi del “processo alla generosità” portata avanti dal legale di Berlusconi, l’avvocato Federico Cecconi. Secondo la difesa, infatti, gli atti sotto accusa dell’ex Premier non sarebbero stati altro che la dimostrazione della capacità di Berlusconi di prendersi cura del prossimo.

Cristina Ravot, la cantante di Villa Certosa: “Mi chiamava sempre”

Cristina Ravot ha dichiarato di essere stata ingiustamente coinvolta nel processo Ruby ter: lei era sì andata ad alcune cene ma solo in vesti di cantante e, di fatto racconta, senza alcuna finalità di guadagno nei confronti dell’ex Cavaliere. Ansa riporta le sue parole: “Mi chiamava sempre, poteva avere piacere a vedere una bella ragazza che cantava, ma poi si preoccupava continuamente e mi disse ‘voglio fare una cosa per te, vorrei che tu stessi tranquilla‘, io rifiutai per un anno intero e lui mi disse ‘sei l’unica persona a cui sto offrendo qualcosa che mi dice no, una delle poche’ “. A quanto dice Ravot la generosità di Berlusconi sarebbe sempre stata trasversale: “Ha sempre chiesto a tutti, a me ma anche ai camerieri, se avevamo bisogno di qualcosa e tutto ciò che mi ha dato e regalato lo ha fatto sempre di sua iniziativa spontanea”.

Cristina Ravot sulle cene ad Arcore: “Le ragazze erano invidiose tra loro, volevano farsi vedere

Delle cene ad Arcore (quelle incriminate, spesso organizzate da Gianpaolo Tarantini) Cristina Ravot ha un pessimo ricordo, soprattutto per via delle ragazze presenti: “Loro ballavano e io non ho cantato, quelle serate però non mi piacevano, perché le ragazze erano invidiose tra loro, volevano farsi vedere, ballare e primeggiare e glielo dissi anche al Dottore”. Pare che Ravot vedesse con sospetto l’atteggiamento delle ospiti di Berlusconi: “Ho più volte espresso la mia perplessità al Dottore e questo non gliel’ho mai detto ma quando erano a tavola alcune di loro facevano anche delle ‘battutine’ senza farsi sentire (…) Lui è un ‘buonone’ ma molti stanno lì solo per farsi vedere, primeggiare”.

Silvio Berlusconi acquistò un appartamento a Ravot: “Lui aiutava sempre”

Alla fine, ad ogni modo, l’aiuto di Silvio Berlusconi Ravot lo aveva accettato, nella forma di una casa: “Acquistò per me nel 2008 un appartamento a Roma del ‘700 in piazza Campo de’ Fiori da 170 metri quadri, racconta, spiegando che non si trattava di una prassi eccezionale (benché si trattasse di un appartamento da 1,7 milioni di euro): “Lui aiutava sempre quelli che stavano attorno a lui a comprare casa, perché secondo lui la casa era la cosa fondamentale, ci diceva, perché quando era piccolo aveva sofferto, aveva avuto dei problemi con la casa, non so bene di che genere, e quindi voleva vedere le persone tranquille”.

Ad ogni modo dice Rato che fu poi la stampa a farla figurare come “fidanzata di Berlusconi” e questo le rovinò la carriera perché portò al coinvolgimento nel Ruby ter. L’aiuto di Berlusconi non sarebbe mai mancato: “L’appartamento andava mantenuto e aveva spese importanti, e quindi gli dissi che dovevo venderlo, non riuscivo a mantenerlo; quindi lui dal 2011 mi mandò un bonifico mensile da 2500 euro al mese e io ci pagavo le rate dell’Agenzia delle entrate per un accertamento che avevo avuto (…) per non chiedere altri aiuti, ho chiesto un finanziamento, so che lui me li darebbe ancora, ma per anni lo ha fatto per questa ingiustizia tributaria che ho subito”.