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SWIFT e guerra: cos’è e cosa significa se la Russia viene esclusa da questo sistema che si usa con un codice

Pubblicato: 25/02/2022 18:38

L’ipotesi di escludere la Russia dal sistema Swift, utilizzato per le transazioni finanziarie mondiali, circola da diversi giorni e potrebbe essere utilizzata come ultima “arma” verso Mosca. Ecco che cos’è lo Swift e quali svantaggi potrebbe comportare l’esclusione della Russia.

Che cos’è lo Swift, il sistema che potrebbe essere usato per sanzionare la Russia

Swift è un acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications. Si tratta di una piattaforma di messaggistica con sede legale in Belgio che, dal 1973 a oggi, raggruppa più di 11.000 organizzazioni finanziarie e bancarie in oltre 200 Paesi. Possono aderire al sistema Swift tutti gli operatori che offrono al pubblico servizi finanziari e di pagamento. Swift consente di connettere tali istituzioni finanziarie per i trasferimenti di denaro e opera attraverso un codice composto da numeri e lettere, per un totale tra 8 e 11 caratteri. Questo codice di sicurezza consente di verificare l’identità della banca o dell’ente finanziario che funge da tramite per i pagamenti. È richiesto per esempio per effettuare transazioni verso l’estero in aggiunta all’Iban del destinatario.

Cosa comporterebbe l’esclusione della Russia dallo Swift: gli svantaggi

Il codice Swift è noto anche come codice BIC e, nel 2021, è stato impiegato in media 42.000.000 volte al giorno, segnando un +11,4% rispetto al 2020. Sebbene il 2022 sia iniziato da pochi mesi, i codici inoltrati sono già a quota 1.300.000.000. Queste cifre possono rendere l’idea dell’entità del danno che potrebbe colpire la Russia se fosse confermata l’esclusione dal sistema Swift. Nella pratica, la Russia non potrebbe inviare o ricevere denaro al di fuori del Paese e sarebbe quindi esclusa dai mercati esteri, subendo un colpo notevole per la propria economia. Escludere la Russia da Swift, però, potrebbe presentare due svantaggi: primo è fornire nuovo impulso all’ideazione di un sistema alternativo denominato CIPS, su cui la Cina è già al lavoro. Il secondo è relativo agli effetti che potrebbe avere sull’economia dell’Europa, la quale non potrebbe intraprendere azioni commerciali con la Russia (come per esempio l’importazione di gas, petrolio e materie prime).