Vai al contenuto

Tribunale all’Aja: la Russia non si presenta in aula, cosa rischia Putin se viene condannato per crimini di guerra

Pubblicato: 07/03/2022 15:59

Oggi presso il tribunale superiore delle nazioni unite all’Aja si sta tenendo un’udienza per valutare l’effettiva massa in atto di crimini di guerra da parte della Russia nel conflitto contro l’Ucraina iniziato due settimane fa. La Russia non si è presentata in aula e, nel frattempo, si fanno supposizioni su cosa potrebbe accadere se il Presidente russo Vladimir Putin dovesse essere condannato per crimini di guerra e/o crimini contro l’umanità.

Russia non presente in aula oggi, la reazione del presidente Donoghue

Il tribunale dell’Aja e la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni unite si stanno muovendo nella stessa direzione -ovvero comprendere se ci siano stati atti di illegittima ferocia in Ucraina- e se e quanto abbiano validità le accuse di genocidio che Mosca ha avanzato nei confronti dell’Ucraina. Oggi e domani verranno svolte due udienze dal tribunale delle Nazioni Unite, che hanno già visto la rumorosa assenza della Russia in aula scatenare il dibattito. Joan Donoghue, presidente della Corte, ha dichiarato: “La corte si rammarica della mancata apparizione della Federazione Russa in questo procedimento orale”. Non si tratta certo di un segnale distensivo o che mostri volontà di dialogo da parte del Cremlino.

Analoga la direzione dell’Aja, dove la corte penale internazionale ha aperto un’indagine allo scopo di comprendere se in Ucraina, dal 2014 in avanti ed a maggior ragione nelle ultime settimane, si siano commessi crimini di guerra. A firmare il consenso per l’attivazione della Corte sono stati ben 39 Stati tra cui l’Italia. Karim A. Khan, procuratore capo della corte penale, ha dichiarato che “c’è una base ragionevole per ritenere che siano stati commessi in Ucraina sia presunti crimini di guerra, sia crimini contro l’umanità”.

Crimini di guerra e crimini contro l’umanità: le possibili accuse

L’indagine, che vuole essere trasversale e valuterà l’operato di entrambe le fazioni in guerra e riguarderebbe l’ipotetica messa in atto di “eventuali nuovi presunti reati che rientrano nella giurisdizione del mio ufficio e che sono commessi da qualsiasi parte in conflitto e in qualsiasi parte del territorio dell’Ucraina”. Le indagini sui fatti tra il 2013 e il 2014 (le repressioni delle proteste a Kiev) e su quelli conseguenti all’annessione della Crimea nel 2014 sono state già condotte, come spiegato da Khan: “Sono soddisfatto che ci sia una base ragionevole per ritenere che presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità siano stati commessi in Ucraina dal 2014”.

Vladimir Putin, cosa accadrebbe se venisse condannato per crimini di guerra

C’è un diretto legame tra il processo di Norimberga che giudicò i crimini nazisti e la Corte penale internazionale dell’Aja: la nascita di una ha portato alla creazione dell’altra. Ora Vladimir Putin in persona potrebbe comparire al banco degli imputati e potrebbe essere condannato all’ergastolo come altre persone prima di lui: tra queste anche l’ex presidente serbo Slobodan Milosevic, che non fu condannato in quanto morì prima del processo, nel carcere de l’Aja, l’11 marzo 2006. Tra i crimini imputabili a Vladimir Putin ci sarebbe anche la decisione di far utilizzare bombe a grappolo in Ucraina (un tipo di bombe che dopo l’esplosione fanno disperdere gas o particelle metalliche)