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Bitcoin in crescita, ma i consumatori restano scettici

Pubblicato: 09/03/2022 09:45

Il Bitcoin resta sotto quota 40.000 dollari mentre la guerra tra Russia e Ucraina va avanti, dopo che il conflitto dell’Est Europa ha dato un colpo al ribasso all’intero mondo delle cryptovalute subito dopo il primo attacco ai danni di Kiev. Ora, il settore si è stabilizzato, con alcune novità su altri fronti che hanno interessato le valute digitali.

Rivenditori online vedono crypto come il futuro ma i consumatori rifiutano i pagamenti con Bitcoin & Co.

Il 23% dei commercianti online nel centro d’Europa accetta già pagamenti con cryptovalute. Un altro 46% prevede di offrire questo servizio come metodo di pagamento entro i prossimi 12 mesi. Circa uno su due vede le cryptovalute come il futuro dei pagamenti. Un quadro simile sta emergendo anche a livello internazionale, come mostra una nuova indagine di Block-Builders.de. Il punto cruciale è però che tra i consumatori, solo una piccola minoranza vorrebbe pagare con Bitcoin e altre cryptovalute.

Lo scetticismo dei consumatori diventa chiaro anche quando si guarda alla Germania. Il 74,2% dei cittadini tedeschi “decisamente non è desideroso” di pagare con le cryptovalute, secondo un sondaggio su 3.025 intervistati. Nel frattempo, il 2,3% paga già con le valute digitali e un altro 5,1% vorrebbe farlo in futuro. Una parte significativa sembra ancora esitante.

Lo scetticismo in El Salvador

Secondo gli esperti, lo scarso appeal delle cryptovalute è dovuto al fatto che molte persone vivono ancora lontane dal mondo degli investimenti. In tal senso, El Salvador sembra essere molto più avanti in questo senso, dopo che, nel settembre del 2021, è diventato il primo Paese al mondo ad accettare ufficialmente Bitcoin come moneta a corso legale.

Eppure lo scetticismo è alto anche in El Salvador. Il 70,1% dei salvadoregni diffida del Bitcoin, secondo i risultati di un nuovo studio – e questo nonostante l’iniziativa dei decisori politici dello Stato. Il 41,6% della popolazione è convinto che la valuta digitale avvantaggia principalmente i ricchi e il governo. El Salvador non è affatto un progetto.

Le crypto potrebbero servire per limitare l’impatto dell’inflazione

Tre investitori professionali su quattro – pari al 73% – ritengono che, poiché esiste un numero limitato di Bitcoin, la cryptovaluta sia una risorsa praticabile per proteggersi dall’aumento dell’inflazione, come emerge da una nuova ricerca della Nickel Digital Asset Management, società con sede a Londra.

Il sondaggio tra investitori istituzionali e wealth manager, che gestiscono collettivamente circa 110 miliardi di dollari di asset, rivela che il 78% ritiene che il Bitcoin comporterà un aumento del numero di gestori patrimoniali e investitori istituzionali che destineranno fondi all’acquisto di questa valuta digitale.

Tuttavia, Nickel ritiene che la caratteristica di copertura inflazionistica del Bitcoin richiederà del tempo per diventare la narrativa dominante. In effetti, la recente volatilità del Bitcoin, nonostante le dichiarazioni aggressive della Federal Reserve, mette in evidenza la correlazione della cryptovaluta con gli asset rischiosi. Nickel si aspetta che questa volatilità cambi nel tempo poiché il Bitcoin si evolve da asset di rischio a riserva di valore.

Anatoly Crachilov, CEO e Founding Partner di Nickel Digital, ha dichiarato: “Gli investitori non dovrebbero considerare il Bitcoin come un bene rifugio nell’attuale fase iniziale della sua curva di adozione. Il Bitcoin si comporta chiaramente come un asset a rischio e rimarrà tale fino a quando non si verificherà una più ampia adozione istituzionale. Tuttavia, ciò non pregiudica la capacità del Bitcoin di fornire una copertura a lungo termine contro l’inflazione, grazie alla sua offerta immutabile e limitata e alla sua credibile neutralità, ovvero l’indipendenza dalla politica monetaria di ogni singolo Paese“.

Bitcoin verso 50.000 dollari entro fine marzo

È probabile che il prezzo del bitcoin raggiunga i 50.000 dollari entro la fine di questo mese, a causa delle crescenti tensioni geopolitiche e dei crescenti investimenti istituzionali, stando a quanto prevede il CEO di una delle più grandi organizzazioni indipendenti di consulenza finanziaria, gestione patrimoniale e fintech del Mondo.

La previsione rialzista di Nigel Green del gruppo deVere arriva mentre la più grande cryptovaluta del Mondo per capitalizzazione di mercato è tornata verso quota 40.000 e potrebbe salire ancora dato che, con le sanzioni imposte alla Russia e la sua esclusione dal sistema SWIFT, gli oligarchi russi stanno movimentando denaro tramite le crypto, arrivando a pagare un Bitcoin anche 65.000 dollari pur di accaparrarsi “un materiale di scambio”.

Ha commentato Green: “Il Bitcoin è aumentato di oltre 6.000 dollari sul finire della scorsa settimana, superando i 44.000 dollari, registrato il suo aumento giornaliero più netto dal febbraio del 2021. Per come è attualmente, non vedo alcun motivo per cui questo slancio dei prezzi debba vacillare. Penso che possiamo aspettarci di vedere il Bitcoin raggiungere 50.000 dollari entro la fine di questo mese”.

È ancora troppo presto – spiega Green – per dire se raggiungerà il massimo storico di 68.000 dollari del novembre del 2021. Tuttavia, non è un grande salto quello da 50.000 a 68.000 dollari e il Mondo e il mercato delle cryptovalute si stanno muovendo a un ritmo accelerato negli ultimi tempi. Certamente non è fuori dal regno delle possibilità“.

Come reagisce il Bitcoin alla guerra tra Russia e Ucraina

Il CEO e fondatore di deVere ritiene che le tensioni geopolitiche e gli investimenti istituzionali siano fattori chiave per sostenere la spinta dei prezzi. “La situazione Ucraina-Russia ha causato notevoli sconvolgimenti finanziari e individui, imprese e addirittura agenzie governative – non solo nella regione ma a livello globale – sono alla ricerca di alternative ai sistemi tradizionali”.

Si specifica: “Mentre le banche chiudono, gli sportelli automatici esauriscono i soldi, le minacce ai risparmi personali vengono presi per finanziare la guerra e il principale sistema di pagamenti internazionali SWIFT è sospeso, un praticabile, decentralizzato, senza confini, a prova di manomissione, sistema monetario non confiscabile è stato messo a nudo. E, poiché le alternative, come le cryptovalute, si dimostrano credibili e praticabili, lo stato di riserva del dollaro potrebbe, in definitiva, essere in pericolo. Gli investitori esperti lo sanno e aumenteranno ulteriormente la loro esposizione alle cryptovalute prima che i prezzi aumentino ulteriormente“.

E ancora: “Il fascino delle valute digitali globali nel nostro Mondo sempre più tecnologico – prosegue Green – non passa ovviamente inosservato agli investitori istituzionali che includono cooperative di credito, banche, grandi fondi come un fondo comune o hedge, fondi di capitale di rischio, assicurazioni e fondi pensione. In effetti, alcuni articoli affermano che gli investitori istituzionali – che portano con sé enormi capitali, competenze e influenza reputazionale – sono ora i trader dominanti di cryptovalute”.

Nigel Green conclude: “Gli sviluppi degli ultimi giorni hanno messo in luce i tratti chiave del Bitcoin, che includono l’essere senza confini, senza autorizzazione, resistente alla censura e non confiscabile. Queste caratteristiche intrinseche hanno un valore enorme e crescente. Ecco perché il Bitcoin è ora la quattordicesima valuta più preziosa al Mondo. Mi aspetto che salga ulteriormente in classifica nei prossimi mesi“.