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Brent Renaud, chi era il giornalista ucciso in un checkpoint ad Irpin. Una vita dedicata al giornalismo

Pubblicato: 13/03/2022 16:30

Brent Renaud, è questo il nome del giornalista statunitense morto ad Irpin, in Ucraina mentre attraversava un checkpoint. Secondo quanto si è appreso fino ad ora, Renaud si trovava nei pressi di Kiev per documentare la fuga dei profughi dai combattimenti, quando un contingente russo avrebbe aperto il fuoco.

Insieme a lui c’era un collega, rimasto ferito, ora ricoverato a Kiev in buone condizioni. Brent Renaud era un giornalista indipendente e videoreporter che ha dedicato la sua vita a raccontare storie di guerra e non solo. Ha vinto diversi premi per i documentari prodotti, è stato in diverse zone di guerra e colpiti da disastri naturali, come nel caso del terremoto di Haiti.

Brent Renaud, chi era il giornalista ucciso in Ucraina

Brent Renaud aveva 51 anni, per anni ha lavorato per il New York Times ma era noto soprattutto per i suoi reportage e documentari che gli erano valsi diversi premi e riconoscimenti. Insieme al fratello Craig, anche lui regista indipendente, aveva prodotto diversi documentari come Surviving Haiti’s Earthquake: Children, che gli è valso il premio del duPont-Columbia Award 2012. Aveva vinto anche il progetto multimediale del New York Times A Year at war, riconosciuto come esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online.

Una vita dedicata al giornalismo e al racconto di storie di umanità

Quella di Brent Renaud è stata una carriera vissuta nei punti più caldi della terra per conflitti e non solo; oltre al terremoto di Haiti, Renaud aveva seguito la guerra in Iraq, in Afghanistan, la violenza dei cartelli in Messico e la crisi dei giovani rifugiati in America Centrale.

Il comunicato del New York Times per la morte di Brent Renaud

In un primo comunicato diffuso dal New York Times, il quotidiano ha espresso le più sincere condoglianze per la morte del giornalista: “Siamo profondamente rattristati dalla morte di Brent Renaud” e ancora: “Brent era un fotografo e un regista di talento che negli anni passati aveva collaborato con noi”

Il New York Times ha specificato che il giornalista non si trovava lì per loro conto, inizialmente era stato riferito che fosse un loro giornalista perché trovato con il tesserino del giornale.

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2022 19:11