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Usare la pipì per generare elettricità ora è realtà. Una nuova frontiera nelle energie rinnovabili

Pubblicato: 14/03/2022 15:18

Usare la pipì per generare elettricità e ricaricare lo smartphone? Sembra pura fantascienza ma in realtà è su questo che un gruppo di scienziati britannici sta lavorando. Si tratta di un progetto che vuole aprire una nuova frontiera sugli studi per l’energia sostenibile e proprio l’urina umana è una fonte primaria di energia inesauribile.

Un progetto dalle potenzialità enormi se riuscisse ad essere sviluppato al punto da permettere più dell’alimentazione di un semplice smartphone, è stato evidenziato da Andy Bastable, capo della sezione acqua e servizi igienici dell’organizzazione internazionale come questo genere di fonte di energia sostenibile possa essere usato per aumentare l’alimentazione elettrica dei campi di rifugiati.

Usare la pipì per ricaricare lo smartphone: il progetto

Il progetto è curato da un team di scienziati della Bristol Robotics Laboratory, in collaborazione con con l’Università del West England e quella di Bristol, e sono stati effettuati i primi test che hanno dato un discreto successo. Gli smartphone sono stati ricaricati al punto da consentire la durata dell’invio di un breve messaggio di testo e brevi telefonate. Adesso i ricercatori stanno lavorando affinché sia possibile permettere una ricarica completa dello smartphone e non solo, il progetto punta anche a far si che il meccanismo possa essere applicato anche nei bagni per permettere lo sfruttamento dell’urina per generare energia elettrica sufficiente per far funzionare docce, luci e rasoi.

Il passaggio da energia chimica ad energia elettrica

Qual è dunque il meccanismo che consente di poter effettuare questo tipo di ricarica? Si tratta di un processo chimico che permette la conversione dell’urina in energia elettrica tramite una cascata di pile a combustibile microbiologica, batteri che nutrendosi dell’urina generano energia. Nel dettaglio, il passaggio dell’urina attraverso questo meccanismo innesca una reazione catalitica di microrganismi che assorbono l’urina generando di conseguenza energia.

L’entusiasmo del direttore del Bristol Bioenergy Centre

Grande entusiasmo per il progetto è stata espressa da Ioannis Ieropoulos che, in quanto direttore del Bristol Bioenergy Centre, ha parlato dell’urina come fonte energetica in termini quasi celebrativi: “La bellezza è che non dipendiamo dalla natura irregolare del vento o del sole, ma riutilizziamo uno scarto per creare energia” ha detto a BBC.

Ioannis Ieropoulos ha poi aggiunto: “Il concetto è stato testato e funziona. Adesso si tratta di estenderlo e migliorare il processo in modo da sviluppare pile a combustibile microbiologica per ricaricare completamente una batteria”.

Ieropoulos ha dichiarato di voler estendere il progetto ad altri Paesi: “Stiamo offrendo finanziamenti per lavorare insieme a partner negli Stati Uniti e in Sudafrica per sviluppare una smart toilet”.

Guarda il video:

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2022 09:12