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Caro bollette luce e gas, le ipotesi del Governo contro i rincari: ridurre il riscaldamento e l’illuminazione

Pubblicato: 15/03/2022 10:01

Il Governo è al lavoro per definire nuove misure contro il caro bollette e il caro carburante. Tra le ipotesi al vaglio spiccano tagli all’illuminazione pubblica e un ridimensionamento dell’Iva sui carburanti. Ecco quali sono tutte le proposte sul tavolo e come potrebbero funzionare.

Caro bollette di luce e gas, le proposte del Governo per riscaldamento nelle case e illuminazione pubblica

L’annuncio del premier Mario Draghi è arrivato ieri alla Camera: il Governo è al lavoro su misure specifiche per ammortizzare il caro bollette e il caro carburante, che potrebbero impattare in modo molto duro su famiglie e imprese nei prossimi mesi. Le proposte da valutare sono numerose. Contro il caro energia, che impatta direttamente sulle bollette di luce e gas, il Governo starebbe valutando la possibilità di ridurre di 1°-2° le temperature massime consentite per il riscaldamento degli edifici, modificando anche gli orari di accensione del riscaldamento condominiale in base alla zona geografica di appartenenza. Si ragiona anche sulla possibilità di diminuire il consumo di luce per l’illuminazione pubblica, partendo dai monumenti. Queste soluzioni dovrebbero ridurre l’utilizzo di energia elettrica e di gas. In parallelo, dovrebbe essere ampliato anche il bonus sociale in bolletta, destinato alle famiglie appartenenti alle fasce di reddito più basse.

Gli interventi e le proposte contro il caro energia e carburante

Contro il caro energia, si stanno valutando anche le possibilità di azzerare gli oneri di sistema e abbassare l’Iva al 5%, fissando dei tetti massimi per il prezzo sui kilowattora e sui metri cubi di gas. Il Governo intende anche semplificare le regole sull’impianto e sull’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Il Decreto relativo al caro energia potrebbe essere predisposto dopo la convocazione del Consiglio Europeo, in programma il 24-25 marzo. Finora, gli interventi disposti dal Governo hanno richiesto finanziamenti per 16 miliardi fino a giugno 2022. La guerra che sta sconvolgendo l’Ucraina potrebbe richiedere ulteriori fondi per far fronte ai rincari.

Per contrastare il caro carburante, la proposta dei gestori delle pompe di rifornimento è una riduzione dell’Iva dall’attuale 22% al 5%. Il Governo potrebbe invece propendere per intervenire sull’Iva sui rincari, mentre la Lega ribadisce la proposta di tagliare le numerose accise che i consumatori pagano per ogni litro di benzina e gasolio.