Vai al contenuto

Energia nucleare, tutto quello che bisogna sapere prima di prendere posizione

Pubblicato: 21/03/2022 07:33

Si torna a parlare di nucleare in Italia. Il Ministro alla Transizione Ecologica Giancarlo Giorgetti, si è detto convinto che senza il nucleare non riusciremo a completare la transizione climatica e raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050. Nelle ultime settimane la crisi energetica aggravata dal conflitto Russia-Ucraina ha reso più urgente che mai l’individuare fonti alternative al gas naturale, al carbone e ai combustibili fossili. Tra le proposte c’è quella di adottare una combinazione di soluzioni, tra cui figurano anche la riattivazione di alcune centrali nucleari dismesse (alcune tuttora in fase di “spegnimento” in Germania).

Facciamo il punto: ecco gli argomenti di chi è contrario al nucleare. E, viceversa, i motivi che spingono a considerarlo una fonte energetica “green” e conveniente dal punto di vista economico.

Cosa sostiene chi è contrario al nucleare

Uno dei motivi per cui il nucleare è osteggiato, è quello della sicurezza per le persone e per l’ambiente. L’incidente della centrale di Fukushima del 2011, e prima ancora Chernobyl, hanno segnato in modo importante l’opinione pubblica. La paura si è riaccesa negli ultimi giorni con la guerra in Ucraina e i bombardamenti alla centrale più grande d’Europa.
Tra radioattività in aria e in acqua, per Fukushima, in particolare, gli elementi radioattivi a lunga vita sono stati assorbiti da piante e animali e riconcentrati tramite le catene alimentari. Lo scioglimento delle nevi, le inondazioni e i tifoni hanno trascinato le sostanze radioattive nel Pacifico. Secondo Greenpeace ci vorranno centinaia di anni prima che la situazione torni ad essere normale.
Tutti i movimenti ambientalisti sono storicamente contrari all’impiego del nucleare. E gli italiani nel 2011 con un referendum si sono dichiarati contrari al nucleare di 1° e 2° generazione.

Cosa sostiene chi è a favore del nucleare

In Europa il Paese più proiettato verso una produzione energetica affidata alle centrali è la Francia. Oltralpe ricavano da questa fonte oltre il 70% del loro fabbisogno energetico ed è già in programma la costruzione di altre sei centrali.
I numeri e l’economia sono i motivi principali che portano a voler riaprire il discorso del nucleare in Italia. Con l’avanzare degli anni si stanno affacciando tecnologie di 4° generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante. Con il maturare della tecnologia, diminuiranno i chili di rifiuto radioattivo, aumenterà la sicurezza. E il costo competitivo renderà il tutto ancora più appetibile.
Sempre di nucleare si tratta ma, secondo i sostenitori, quello di 4° generazione non avrà nulla a che vedere con i precedenti.

Il nucleare di quarta generazione

Bisogna sottolineare che i rifiuti radioattivi prodotti con il nucleare di quarta generazione saranno effettivamente di quantità ridotta e meno tossici, ma comunque non saranno nulli. Non si può quindi dire che i nuovi impianti non produrranno scorie radioattive: magari saranno poche, ma ci saranno.
Inoltre, sebbene i reattori di “quarta generazione” siano effettivamente allo studio da anni, oggi nel concreto le centrali effettivamente operative in tutto il mondo fanno capo ancora alla “seconda generazione”, che si basa su tecnologie datate anni Settanta. I reattori in uso al momento con tecnologie più avanzate sono quelli di “terza generazione“, più sicuri dei precedenti ma non ancora espressione della maturità della tecnologia. Ci vorranno circa 10 anni, secondo le stime, per la realizzazione effettiva degli impianti di “quarta generazione”.