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Vladimir Putin è “ossessionato” dal video della morte di Gheddafi: la ragione spiegata da Ivan Krastev

Pubblicato: 21/03/2022 15:12

Vladimir Putin sarebbe pronto ad andare fino in fondo e, secondo alcuni, non c’è motivo di credere che voglia negoziare, denazificare o scendere a patti: il suo unico e vero intento era perfettamente desumibile nel primo discorso fatto in occasione del riconoscimento dell’indipendenza delle repubbliche del Donbass, quando parlò degli errori di Lenin e del grave errore della disintegrazione dell’Unione Sovietica. 

A spiegarlo è Ivan Krastev, politologo internazionale, chi invita a riflettere su come Putin si consideri un “politico messianico”.

Vladimir Putin sarebbe ossessionato dal video dell’esecuzione di Gheddafi. Lo racconta Ivan Krastev al Corriere della Sera, spiegando perché questo dettaglio è così importante: “Putin ha passato ore a guardare e riguardare gli ultimi minuti di vita di Gheddafi. Quel video in cui veniva preso e messo a morte. Ci dice qualcosa del suo umore apocalittico. È chiaro che si identifica con Gheddafi”. Vladimir Putin ora avrebbe una sola missione, e vuole portarla a termine finché ne ha le possibilità: “Putin ha creato un sistema così basato su se stesso che non riesce a immaginare una Russia dopo di lui. Sente che deve fare tutto finché è ancora al potere, finché è ancora vivo e lucido. Di qui la scelta del momento e l’intensità della guerra”.

Politico messianico: perché Putin non si fermerà

Da qui, la definizione di “politico messianico“, che prima di fare scelte sulla base di ragioni di interessi geopolitici, vuole lasciare un’impronta nella storia, riportare la “gloria” laddove altri l’avevano cancellata -secondo la sua visione: “Non riesce a fermarsi, perché lui non ragiona in termini di materie prime o di regimi politici. Pensa in termini di missione storica”.

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2022 17:10