Vai al contenuto

Assegno unico anche per le famiglie extracomunitarie, se ne avranno diritto. La decisione della Consulta

Pubblicato: 22/03/2022 22:34

L’assegno unico a sostegno dei nuclei familiari con figli a carico fino ai 21 anni è finalmente diventato realtà. Il 16 marzo sono partiti i primi pagamenti ma, fino al 30 giugno, sarà possibile richiederlo sul portale dedicato. Si tratta di un misura di carattere universale, che andrà a sostenere tutte le famiglie, comprese extracomunitarie. A chiarirlo una volta per tutte, una nota della Consulta.

L’assegno unico è universale

Di assegno unico per i figli se ne parla da anni, precisamente dal 2014. Quell’anno alcuni senatori proposero per la prima volta il riordino, l’incremento e la semplificazione degli strumenti a sostegno delle famiglie. Da allora sono stati erogati bonus, disposti sgravi fiscali e tariffe agevolate ma ciascun sostegno richiedeva un proprio (spesso complicato) iter burocratico. 

Lo scorso anno finalmente si inizia a parlare concretamente di assegno unico e, da luglio 2021, entra in vigore la misura l’assegno provvisorio, misura ponte tra i precedenti sostegni e il vero e proprio assegno unico. Ufficialmente entrato a regime a partire da marzo 2022, è stato messo a punto e presentato dal governo Draghi all’interno del Family Act 2022. Secondo quanto contenuto nel documento, la misura assume un carattere universale. Ma cosa significa esattamente? Innanzitutto vuol dire che tutti i nuclei familiari lo riceveranno, indipendentemente dall’ISEE che, semplicemente, ne determinerà l’importo più o meno alto. 

La sentenza della Corte costituzionale

L’universalità della misura riguarda anche l’origine dei cittadini. La Consulta si è riunita ed ha prodotto una sentenza, depositata l’11 marzo 2022, che chiarisce i criteri di erogazione dell’assegno unico. Scopo della sentenza è stato quello di cancellare ogni tipo di ambiguità dal testo presentato per l’attuazione dell’assegno unico universale. Secondo quanto stabilito dalla Consulta dunque, l’assegno per il nucleo familiare potrà essere erogato anche a tutti i cittadini extracomunitari. Essi dovranno semplicemente essere in possesso di un permesso di lavoro a lungo termine. 

La Consulta ha sottolineato che il diritto europeo sancisce la parità di trattamento fra i destinatari dell’assegno. I cittadini extracomunitari, in possesso di regolare permesso di soggiorno a lungo termine e che lavorano in Italia, potranno richiedere e ricevere l’assegno unico universale. Tale decisione si applica anche nel caso in cui i beneficiari minori si trovino temporaneamente nel paese di origine.

La sentenza è arrivata dopo i richiami della Corte di giustizia dell’Unione Europea. Come si legge in una nota di Palazzo della Consulta, essa riteneva: “Non compatibile la disciplina italiana relativa all’assegno per il nucleo familiare con 2 direttive europee. (2003/109 sui soggiornanti di lungo periodo e 2011/98 sul rilascio di permesso unico di lavoro).” 

La decisione della Corte di Lussemburgo, si legge nel comunicato, afferma inoltre: “Se è vero che sono i familiari e beneficiare dell’assegno, è altrettanto vero che l’assegno è versato al lavoratore o pensionato, componente a sua volta del nucleo familiare”.

Ed infine aggiunge: “L’obbligo di non differenziare il trattamento dei cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti è imposto dalle direttive in modo chiaro, preciso e incondizionato, come tale dotato di effetto diretto.”