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Cadavere di donna fatto a pezzi nascosto in sacchi neri a Borno: le prime sconvolgenti risposte dalle analisi

Pubblicato: 22/03/2022 11:48

Sezionato in maniera chirurgica e posizionato sul ciglio di un dirupo a Borno, in provincia di Brescia, all’interno di alcuni sacchi neri. È in queste condizioni che gli inquirenti avrebbero ritrovato il cadavere di una donna dall’identità ancora ignota, fatto a pezzi e abbandonato lungo una strada che collega la Valle Camonica e la Val di Scalve tra il Bresciano e la Bergamasca, dopo l’allarme lanciato da un passante. Le prime battute d’indagine sull’omicidio avrebbero già fornito alcune risposte inquietanti.

Cadavere di donna fatto a pezzi nascosto in sacchi neri a Borno: le prime risposte dalle analisi

Il cadavere, riferisce Ansa, sarebbe stato fatto a pezzi e inserito all’interno di alcuni sacchi dell’immondizia, quindi posizionato lungo una strada di passaggio nella zona di Borno, nel Bresciano, perché fosse trovato. Secondo chi indaga, l’autore del delitto avrebbe voluto far emergere velocemente l’orrore che, poche ore fa, si sarebbe materializzato davanti agli inquirenti imprimendosi tra le pagine più sinistre della recente cronaca.

L’indagine si presenterebbe complessa fin dal sui incipit, dal momento che l’identificazione della vittima – il corpo sezionato in piccoli pezzi in maniera definita “chirurgica” (almeno 15, riporta Il Giornale di Brescia) e diviso in 4 sacchi – non sarebbe stata ancora possibile. Il cadavere si presenterebbe in buono stato di conservazione, ma il volto e un’altra parte sarebbero irriconoscibili per l’azione del fuoco.

Gli accertamenti disposti dal pm Lorena Ghibaudo, titolare dell’inchiesta, sarebbero stati avviati presso i laboratori dell’Istituto di medicina legale degli Spedali civili di Brescia e serviranno a inquadrare anche il periodo del decesso. Al momento non avrebbero dato esito le indagini su pregresse denunce di scomparsa nella zona tra Brescia e Bergamo: non ne risulterebbero di recenti.

Cadavere di donna fatto a pezzi nel Bresciano: ipotesi congelamento

In quei 4 sacchi neri di plastica, solitamente usati per contenere l’immondizia, si cela la chiave del giallo del cadavere di donna fatto a pezzi e abbandonato sul ciglio di un dirupo a Borno. Intorno a quell’agghiacciante ritrovamento si addensano ora inquietanti interrogativi.

Chi ha posizionato il corpo in quell’area, stando a quanto riferito nelle ultime ore, avrebbe agito con l’intento di farlo trovare perché diversamente lo avrebbe gettato più in basso, in un luogo non immediatamente visibile.

Gli esami medico legali delle prossime ore serviranno a dare un nome a quel volto bruciato dalle fiamme, ma ci sarebbe un ulteriore agghiacciante elemento nel mosaico di evidenze finora raccolte in sede investigativa: la donna sarebbe stata decapitata, con la stessa precisione chirurgica con cui sarebbero stati sezionati mani, braccia, gambe e piedi. Addirittura anche lo sterno avrebbe subito la stessa operazione con una serie di tagli netti. Lo stato di conservazione del corpo, inoltre, porterebbe a ipotizzare che i resti siano stati sottoposti a congelamento dopo l’efferato delitto.