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La guerra dei gatti in Ucraina: felini sotto le bombe di Kiev e Kharkiv e l’impegno dei volontari per metterli in salvo

Pubblicato: 22/03/2022 13:32

Tamara Tarnawska, ex giornalista svizzera per l’ONU di Ginevra, attivista animalista dal 1996, si trova adesso in prima fila per difendere il suo rifugio dall’attacco delle bombe russe che devastano l’Ucraina.  

La situazione del rifugio di Kiev: tra le bombe e l’assenza di cibo e acqua 

Non molto distante da Kiev, a circa 10 km dalla città, c’è un rifugio che ospita circa 1000 cani e 500 gatti. In questo momento i tre volontari che se ne stanno occupando non hanno più contatti con Tamara, se non telefonici. Raggiungere il rifugio di Pirogovo è diventato ormai troppo difficile e pericoloso poiché la città è circondata dai soldati.  
I tre aiutanti che sono rimasti lì hanno imparato a usare i molotov per cercare in qualche modo di difendersi“, confessa Tamara in una telefonata rilasciata a Lematin.ch

Il problema maggiore è come riuscire a sfamare i cani e i gatti presenti all’interno del rifugio. Sono infatti già partite delle raccolte fondi dalla Svizzera guidate da Tomi Tomek della Sos Chats a Noiraigues e dalla fondazione francese Brigitte Bardot. Riferisce inoltre Tomek che sono stati presi degli accordi con il rifugio St-Franziskus di Amburgo di Frank Weber per noleggiare un camion. Questo permetterà il trasporto di cibo e medicine a Tamara. 

Tamara Tarnawska, chi è l’attivista al servizio degli animali 

Schieratasi apertamente contro il presidente filorusso Viktor Yanukovich, accusandolo di essere responsabile dello sterminio dei randagi in vista degli Europei di calcio del 2012, Tamara Tarnawska non è di certo una persona che passa inosservata.  
Dal 1996 infatti collabora come attivista per EuroMaidan per la protezione dei cani e gatti randagi in tutta l’Europa dell’Est e allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha continuato a proteggere i suoi animali

L’avventura di un gruppo di gatti di razza verso l’Italia 

Anche i gatti di razza sfuggono dalla guerra. Questo è il caso di 60 gatti razza Main Coon salvati da un allevamento di Kharkiv e riusciti ad arrivare al confine con l’Italia.  

Purtroppo sono stati bloccati per tre giorni alla frontiera slovacca senza né cibo né acqua a causa di problemi legali e burocratici legati alla mancanza di passaporto animale. Fortunatamente, il consigliere della regione Lombardia Gianluca Comazzi ha fatto in modo che la situazione si risolvesse velocemente e gli animali potessero raggiungere Milano, grazie anche alla collaborazione con l’Ats Insubria.  

(immagine in alto: immagine di repertorio)
 

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2022 16:40