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Taglio delle accise sul carburante: via al piano del governo. A quanto corrisponde la riduzione dei costi

Pubblicato: 22/03/2022 16:20

Il 22 marzo sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale e il decreto legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”. Tra le norme approvate dal Cdm sono presenti una serie di provvedimenti tra cui il taglio delle accise sui carburanti. Il governo intende sostenere le famiglie italiane, diminuendo il prezzo dei carburanti.

Tra le misure previste dal decreto Ucraina Bis sono presenti: la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, il rafforzamento delle capacità di accoglienza profughi, il rafforzamento della golden power per il settore delle telecomunicazioni. Sarà sufficiente il taglio delle accise sui carburanti per far risparmiare i contribuenti?

Il taglio delle accise sui carburanti avvantaggia i più ricchi

Secondo le stime riportate da Adnkronos, un taglio dei costi pari a 15 centesimi al litro corrisponderebbe in 6 mesi ad un risparmio di 300 euro per un proprietario di un modello BMW X5. Mentre per il conducente di una Citroën C3, questo taglio dei costi sui carburanti si traduce in un risparmio di 85 euro in 6 mesi.

Il taglio delle tasse non è una soluzione

Al momento i Paesi europei non hanno preso nessun tipo di misura per ridurre l’acquisto di petrolio, soffermandosi sul taglio delle tasse sui carburanti. Ma, come ricorda T&ETransport&Environment, un recente rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia ha dimostrato come l’introduzione di dieci azioni strategiche da parte dell’economie più avanzate, porterebbe ad un calo della domanda globale di 2,7 milioni di barili al giorno. Tale quantità sarebbe pari al consumo di tutte le automobili in Cina.

Allo stesso tempo l’inserimento di una tassa sul petrolio, porterebbe ulteriori vantaggi. Secondo le stime, un’imposta di 25 dollari al barile sul greggio russo di tradurrebbe per l’Europa in un gettito annuale pari a 27 miliardi. La Russia sarebbe costretta ad adeguarsi dal momento che non sono presenti alternative nel breve termine al mercato europeo.

Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di T&E ha commentato la situazione, dichiarando: “Il modo più semplice per ridurre i prezzi del petrolio consiste nel permettere alle persone di usare meno l’automobile. I governi, quindi, dovrebbero garantire il diritto allo smart working e ridurre considerevolmente, per il periodo in corso, le tariffe del trasporto pubblico”.

E ancora: “Se si vogliono davvero aiutare le famiglie più povere che dipendono dall’auto, occorre allora ridurre le imposte sul reddito, aumentare le indennità di mobilità o fornire direttamente contributi in denaro a coloro che ne hanno più bisogno”.

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2022 16:21