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Attacco a Jeddah durante le prove di Formula 1: l’obiettivo colpito e le prime ricostruzioni dell’accaduto

Pubblicato: 25/03/2022 18:23

Durante lo svolgimento delle prove libere di Formula 1 a Jeddah, in Arabia Saudita, si è vista un’alta colonna di fumo levarsi nella zona. Le prime ricostruzioni parlano di un attacco a un impianto petrolifero. Ecco cosa sarebbe successo.

Formula 1 a Jeddah, paura per l’esplosione e l’incendio dopo le prime prove libere

Jeddah è protagonista della prossima competizione di Formula 1 in programma per questo fine settimana. Poco fa, però, è stata coinvolta anche in un attacco all’impianto petrolifero di Aramco. Un’altissima colonna di fumo si è infatti levata all’orizzonte a circa 20 km dal circuito, a seguito di una forte esplosione che ha sconvolto le prove libere di Formula 1. Ora gli aerei militari stanno sorvolando la città. Gli attacchi in questa zona non sarebbero isolati e i presunti autori sarebbero i ribelli houti sciiti dello Yemen. Tra le ipotesi c’è la possibile volontà dei ribelli di sfruttare la visibilità della città di Jeddah e della Formula 1 per colpire con un razzo il sito petrolifero appartenente alla compagnia nazionale saudita.

Le reazioni all’attacco a Jeddah e i precedenti obiettivi dei ribelli

L’incendio starebbe provocando un’immensa colonna di fumo nero sopra la città, ben visibile dal circuito dove si stavano svolgendo le prove. Per il momento, la seconda sessione di prove libere dovrebbe svolgersi regolarmente. La Formula 1 sarebbe comunque in attesa di ulteriori indicazioni da parte delle autorità locali. Nei giorni scorsi, le forze di difesa militare locali erano riuscite a intercettare altri razzi e droni scagliati contro l’Arabia Saudita. In particolare, in precedenza si erano registrati attacchi all’impianto di desalinizzazione dell’acqua di mare ad Al-Shaqeeq e nei pressi delle località di Dhrahran Al-Janub e Khamis Mushait. I ribelli sarebbero sostenuti dall’Iran e il conflitto con l’Arabia Saudita ha dato origine a una grave crisi umanitaria in Yemen.

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