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Referendum sulla giustizia ed elezioni amministrative, ci sono le date: quando si andrà a votare

Pubblicato: 31/03/2022 15:24

Dal Consiglio dei Ministri ha confermato le date in cui si svolgeranno le prossime elezioni comunali e il referendum sui quesiti relativi alla giustizia. Ecco il calendario completo e i quesiti referendari su cui i cittadini saranno chiamati a esprimersi.

Elezioni amministrative e referendum sulla giustizia, quali sono le date scelte dal CdM

Le prossime elezioni comunali interesseranno 970 Comuni, tra cui 21 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di Regione: si tratta di Genova, L’Aquila, Palermo e Catanzaro. Queste elezioni avverranno in contemporanea con il referendum sulla giustizia, una decisione accolta con soddisfazione dalla Lega che ha prospettato un risparmio di 200.000.000€. Il Consiglio dei Ministri ha fissato come data per il primo turno delle comunali e per il referendum il 12 giugno. I ballottaggi delle elezioni comunali avverranno invece il 26 giugno per i Comuni oltre i 15.000 abitanti.

Quali sono i quesiti del referendum sulla giustizia e quando si vota

Il referendum sulla giustizia include i 5 quesiti che sono stati ammessi dalla Corte Costituzionale a febbraio e si svolgerà il 12 giugno 2022. La Corte si era pronunciata su 8 quesiti, approvando quelli relativi a:

  • Riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, con l’eliminazione della norma che richiede almeno 25 firme per sostenere la candidatura per il Csm;
  • Equa valutazione dei magistrati, con la possibilità di introdurre il voto di avvocati e professori universitari nei consigli giudiziari;
  • Separazione delle carriere dei magistrati, che dovrebbero così scegliere tra funzione giudicante e requirente e mantenere tale scelta nel corso della carriera;
  • Limiti alla custodia cautelare, in particolare alla possibilità di adottare per il rischio di “reiterazione del medesimo reato”;
  • Abolizione del Decreto Severino, per eliminare la decadenza automatica, l’incandidabilità e la ineleggibilità di parlamentari, rappresentati di Governo, sindaci e amministratori locali condannati anche in primo grado.

Erano invece stati respinti dalla Corte Costituzionale i referendum relativi all’eutanasia e sulla cannabis.

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