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Fine dello stato di emergenza, “il Covid non è scomparso”: le prossime decisioni del Governo

Pubblicato: 04/04/2022 10:17

Il Ministro della Salute Roberto Speranza torna a parlare della fine dello stato di emergenza e delle future disposizioni per le mascherine e le altre restrizioni che sono ancora attive. L’obiettivo è arrivare preparati alla data del 1° maggio e avvicinarsi sempre di più alla normalità.

Ministro Speranza, è tempo di “affrontare il Covid con strumenti ordinari

Per il Ministro Speranza, la fine dello stato di emergenza avvenuta il 31 marzo non segna la fine del virus: “il Covid non è scomparso, è ancora lì” ha precisato durante il suo intervento alla trasmissione Mezz’ora in più. Da parte del Governo è stata espressa l’intenzione di “affrontare il Covid con strumenti ordinari e maggiore fiducia”, ora che i 2 anni di misure straordinarie sono giunti al termine. Mentre i primi allentamenti delle misure restrittive sono iniziati già a partire dal 1° aprile, un’altra data importante verso il ritorno alla normalità è quella del 1° maggio, quando dovrebbe cessare l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi. Il Ministro ha fornito tempistiche precise dichiarando che “nella terza decade di aprile faremo una valutazione sulle mascherine per decidere quali scelte compiere dal primo maggio”, modellando così il ritorno alla normalità alla situazione dei contagi in Italia. “Ci vuole ancora gradualità e prudenza” ha infatti spiegato.

Quarta dose, chi la riceverà: la proposta di una linea unica in Europa

Speranza ha affrontato anche la questione della seconda dose booster di vaccino contro il Covid, precisando come “nessuno pensa subito alla quarta dose per tutti ma solo per gli immunocompromessi e per i fragili”. In Italia la percentuale di persone immunizzate ha raggiunto il 94,58% e si tratta di una delle più alte al mondo. Per il Ministro però “Dobbiamo ancora insistere, la prima dose e la terza sono fondamentali”. Sul fronte della quarta dose, l’intenzione è arrivare a una proposta che sia condivisa a livello europeo e supportata dal parere dell’Ema, l’Agenzia Europea per i medicinali, in modo da superare la situazione attuale in cui ogni Paese membro presenta disposizioni differenti.