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Cartabianca, Alessandro Orsini su Zelensky: “Politicamente è un incapace”. L’aspro commento

Pubblicato: 06/04/2022 16:11

Dure le parole su Volodymyr Zelensky pronunciate da Alessandro Orsini. “Politicamente è un incapace” ha dichiarato il professore, scatenando nuove polemiche. Quali sono state le sue parole sulla guerra in Ucraina e qual è la soluzione che ha proposto per arrivare alla risoluzione del conflitto.

Alessandro Orsini a Cartabianca: “Zelensky deve darsi una calmata

Alessandro Orsini interviene in una nuova puntata di Cartabianca, in onda su Rai 3, riservando critiche molto dure al presidente ucraino Zelensky e suggerendo quale ruolo dovrebbe assumere l’Italia nella guerra. Secondo il professore, “Zelensky deve fare pace con se stesso. Deve darsi una calmata, politicamente è un incapace”. Orsini è docente di sociologia del terrorismo internazionale e direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS. Nel corso della trasmissione, ha motivato la propria critica al presidente ucraino spiegando che “Cinque giorni prima che iniziasse l’invasione russa, il cancelliere tedesco Scholz aveva tentato una mediazione: Zelensky avrebbe dovuto rinunciare alla Nato e dichiarare la neutralità dell’Ucraina, ha rifiutato”. La notizia del rifiuto di Zelensky, avvenuto il 19 febbraio, è stata diffusa dal quotidiano statunitense Wall Street Journal appena pochi giorni fa.

Riconoscere Donbass e Crimea ed evitare altri massacri: le parole di Orsini

Rispondendo direttamente alle dichiarazioni di Zelensky al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in cui il presidente ucraino aveva avanzato richiesta di un intervento urgente, Orsini afferma che “Se rischiamo una guerra nucleare, Zelensky deve darsi una calmata e non può pensare di precipitarci nella terza guerra mondiale o di chiedere a centinaia di imprese italiane di essere spazzate via“. Arrivati a questo punto, sostiene che “Se siamo coinvolti, Zelensky deve accettare che l’Italia e l’Europa abbiano voce in capitolo”. In particolare, Orsini ha fornito indicazioni precise spiegando che il Governo italiano “deve rendersi disponibile al riconoscimento del Donbass e della Crimea”. Inoltre, si dice convinto che “L’Italia deve assumere la guida del processo di pace o avremo altri massacri”. Secondo l’analisi fornita dal professore, sarebbe preferibile che “i bambini vivano in una dittatura e non muoiano sotto le bombe in nome della democrazia. Un bambino può essere felice anche in una dittatura”.