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Fatima, caduta dal balcone: per il Gip è omicidio volontario e il patrigno la gettò in un momento di furia omicida

Pubblicato: 10/04/2022 00:11

Fatima Skika sarebbe stata lanciata dal balcone con un gesto volontario e consapevole: la bambina morta a 3 anni a Torino, precipitata da 20 metri dal balcone della casa del fidanzato della madre, sarebbe stata uccisa in modo lucido da un uomo che avrebbe agito nella consapevolezza di uccidere. Sono queste le conclusioni a cui è arrivato il Gip Agostino Pasquariello, che a loro volta hanno portato la Pm Valentina Sellaroli a chiedere un’inasprimento dell’accusa -l’uomo è al momento in carcere con l’accusa di omicidio colposo.

Fatima, non si sarebbe trattato di un gioco finito male

Azhar Mohssine, 32 anni, si trova in carcere da gennaio: subito dopo la morte di Fatima, avvenuta il 13 gennaio di quest’anno, l’uomo aveva raccontato agli inquirenti che effettivamente la piccola si trovava a casa sua e che la caduta dal balcone era stata una tragica fatalità: l’uomo aveva infatti dichiarato che stavano giocando a “vola vola” e che la bambina gli era sfuggita dalle mani, cadendo di sotto. La sua versione sarebbe stata smentita poco dopo dalla fidanzata e madre della vittima, Lucia Chilleni, che dopo aver inizialmente confermato la teoria dell’incidente, ha dichiarato che l’uomo avrebbe lanciato la bambina giù dal balcone in un’impeto di furia, a seguito di una lite tra i due fidanzati. 

Il Gip Agostino Pasquariello: “Personalità deviata e disumana”

Ora, dopo l’esame di nuovi elementi emersi, il Gip Agostino Pasquariello ha parlato di “dolo d’impeto” e di un uomo apparentemente incapace di controllo sul proprio “istinto criminale” e “dalla personalità deviata e disumana”. Le analisi tecniche proverebbero la tesi dell’agire consapevole: “Il dato investigativo ha trovato conferma nelle indagini tecniche” riporta il Corriere “che convergono tutte inequivocabilmente a dimostrare che l’evento omicidiario non è stato il frutto della ‘strabica criminalenegligenza dell’indagato, ma più orribilmente conseguenza di un gesto volontario”.

Tesi del gioco finito male: tutti gli elementi che la smentiscono

Nello specifico, sarebbero le proporzioni del balcone da cui è caduta Fatima a smentire la tesi del gioco finito male: troppo stretto e troppo basso per permettere di giocare a “vola vola” con la bambina, a quanto pare. Inoltre, dall’esame della caduta pare che la piccola sia precipitata lungo una perfetta verticale, proprio come se qualcuno l’avesse sporta nel vuoto (allungando le braccia ed allontanandola dalla parete dell’edificio) e fatta cadere. In ultimo, pare che la piccola non abbia urtato contro alcun ostacolo come invece sarebbe dovuto accadere se fosse semplicemente scivolata.

L’avvocato di Azhar Mohssine, il legale Sena, ha depositato un ricorso al riesame che si basa su altre consulenze tecniche che vorrebbero appoggiare la tesi del gioco finito male. Nello specifico il fatto che vi siano tracce biologiche sulla tettoia del balcone: se queste tracce fossero di Fatima vorrebbe dire che la piccola ha sbattuto contro la tettoia e che dunque potrebbe esserci della fondatezza nella tesi dell’omicidio colposo.

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2022 00:13