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Macron e Le Pen al ballottaggio, i risultati degli exit poll dopo la giornata di voto in Francia: Zemmour solo al 6,8%

Pubblicato: 10/04/2022 21:35

Emmanuel Macron e Marine Le Pen si sfideranno al ballottaggio il prossimo 24 aprile : il presidente francese sfiderà la leader del Rassemblement National, mentre è debacle per Pecresse e Hidalgo, candidati di Socialisti e repubblicani, che hanno deciso di appoggiare Emmanuel Macron. Hidalgo ha invitato i suoi sostenitori a riversare il voto al titolare dell’Eliseo per “scongiurare” l’ipotesi Le Pen, “perché la Francia non cada nell’odio del tutti contro tutti”.

Emmanuel Macron in cima per 4 punti, il fondamentale ruolo degli indecisi

Gli exit poll per ora parlano di un testa a testa: Emmanuel Macron è dato al 28,6%, mentre Marine Le Pen al 24,4%. Al terzo posto si piazza Jean-Luc Mélenchon di La France Insoumnise (20,2%). I 4 punti di vantaggio del titolare dell’Eliseo non sono pochi ma non possono permettere una sottovalutazione della situazione: nelle prossime due settimane Marine Le Pen avrà modo di tentare la rimonta e cercare l’appoggio degli indecisi. Marine Le Pen ha già parlato della prossima sfida alle urne, dichiarando (riporta Ansa): “In gioco il 24 aprile non c’è un semplice voto di circostanza, ma una scelta di società e direi anche di civiltà”.

È altissimo il numero degli indecisi: per Elabe e Ipsos arrivano al 28% ed è in mano a loro il risultato del ballottaggio a cui si dovranno sfidare Le Pen e Macron. Eric Zemmour di Reconquete (che sarebbe al 6,8%) e Nicolas Dupent-Aignan, candidato sovranità, hanno proprio gli indecisi nel mirino: è su di loro che la destra vuole puntare.

Marine Le Pen ed il processo di dédiabolisation

Nei giorni scorsi, d’altronde, l’ipotesi di avere Marine Le Pen all’Eliseo era data per altamente probabile da molti sondaggi: ciò sarebbe dovuto secondo molti al fatto che negli ultimi anni Le Pen ha lavorato per dare a se stessa ed al suo partito un’immagine più moderata, di modo da abbracciare una base elettorale più ampia. Si tratta della cosiddetta “dédiabolisation”, ovvero “dediavolizzazione“, come è stata chiamata in Francia: una manovra che l’aveva portata già al ballottaggio nel 2017. L’operazione di “ripulitura” è continuata finora, pur senza convincere tutti, tanto che Libération ha più volte sostenuto che il cambio di faccia sia sempre stato solo apparente, soprattutto su temi sensibili come sicurezza, identità nazionale e migrazioni.