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Jurij Gagarin, chi è il “Cristoforo Colombo dei cieli” e che cosa si sa della sua morte misteriosa

Pubblicato: 12/04/2022 08:19

Jurij Gagarin segnò una svolta importante nella corsa allo spazio tra Urss e America. Fu il cosmonauta russo a compiere per primo nel mondo la straordinaria impresa di andare nello spazio e vedere la Terra dall’alto: dopo il grande successo della sua impresa divenne una celebrità internazionale e ricevette numerosi riconoscimenti in Patria, tra cui quello di “Eroe dell’Unione Sovietica”.

Jurij Gagarin chi è: il primo lancio, l’amico Komarov e la morte

Jurij Alekseevič Gagarin fu un cosmonauta, aviatore e politico sovietico, primo uomo a volare nello Spazio il 12 aprile 1961 a bordo della Vostok 1.

I candidati piloti selezionati per la missione Vostok erano 3461. Di questi, solo 20 affrontarono un anno di addestramento basato su prove di resistenza alle vibrazioni e alle alte temperature, permanenza in camera di isolamento e risposta alle accelerazioni improvvise. Il 25 gennaio 1961 ne furono selezionati 6: Gagarin era tra questi.

Questo fu il suo unico volo spaziale, anche se in seguito venne nominato come cosmonauta di riserva nella missione Sojuz 1, che però terminò in tragedia con la morte del suo amico Vladimir Komarov. Successivamente Gagarin ricoprì il ruolo di vice direttore del centro per l’addestramento cosmonauti, che in seguito prese il suo nome.

Gagarin morì prematuramente nel 1968 a seguito dello schianto del MiG-15 su cui si trovava insieme all’istruttore di volo Vladimir Seryogin in occasione di un volo di addestramento.

Gagarin nello spazio: la missione Vostok 1

Jurij Gagarin viene chiamato il “Cristoforo Colombo dei cieli” perché è colui che ha portato alla vittoria l’Urss nella corsa allo spazio contro l’America.

Era il 12 aprile 1961 alle 8.51 di mattina, ore locali di Mosca. Il razzo Vostok 1 si alza da terra e in soli 9 minuti entra nell’orbita terrestre. I 108 minuti che seguirono lo videro compiere un’orbita completa intorno alla Terra. All’interno della capsula -guidata da terra- c’era lui, Jurij Gagarin, il primo ad aver ammirato la Terra dallo spazio.

Secondo alcune fonti, il cosmonauta russo prima di partire per la grande impresa fece delle azioni che con il tempo divennero scaramantiche per altri piloti. Ad esempio durante il tragitto verso la rampa di lancio si fermò a fare pipì sulla ruota posteriore dell’autobus che lo trasportava, due giorni prima del lancio si tagliò i capelli, bevve un bicchiere di champagne la mattina prima del lancio e firmò la porta della camera dell’albergo dove alloggiava. Molti cosmonauti, ancora oggi, ripetono quei gesti prima di un lancio.

Oggi i giorni della corsa allo spazio tra superpotenze sono finiti e Russia e Stati Uniti lavorano insieme per costruire la stazione spaziale Alpha.

Jurij Gagarin, la morte: l’incidente e le ipotesi di omicidio

Jurij Gagarin muore prematuramente alla giovane età di 34 anni. Erano passati solo 7 anni dalla sua conquista dello spazio quando il 27 marzo 1968 muore a bordo di un caccia da addestramento. Per ordine del Cremlino, Gagarin non poteva volare da solo e non poteva neanche ritornare nello spazio per evitare il rischio di morire per qualche incidente. Sembra che la sua morte sia legata ad un incidente, ma ancora oggi il mistero rimane e quelle che si sentono sono solo ipotesi.

Ecco le principali:

  • Dopo l’incidente si capì che il caccia Mig-15 di Gagarin era entrato nella scia di una altro caccia in volo e a causa della fitta nebbia i due jet non si erano visti. Il Mig perse il controllo è precipitò.
  • Si deve tenere conto anche che il controllo del traffico aereo militare era molto carente e autorizzò il volo del caccia nella zona dove volava Gagarin quando doveva invece impedirlo.
  • Il servizio meteorologico non aveva segnalato la presenza di nubi e di fitta nebbia, brutte condizioni in cui Gagarin si trovò a volare.
  • C’è infine un’ipotesi fantasiosa. Quella dell’omicidio che sarebbe stato ordinato dal Cremlino per togliere di mezzo un personaggio che stava diventando ingombrante e poco gestibile.