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Gas e energia, il piano del governo nel caso ci fosse lo stop al gas russo: dai condizionatori alle nuove risorse

Pubblicato: 14/04/2022 16:12

Pace o condizionatori: potrebbe non rimanere solo retorica la dichiarazione fatta in conferenza stampa dal presidente del consiglio Mario Draghi, nel parlare dell’eventualità dello stop alla fornitura di gas russo da parte dell’Italia.

Se il nostro Paese dovesse prendere una decisione in tal senso occorrerebbe prendere provvedimenti su larga scala per riuscire a sopravvivere con il gas accantonato fino ad oggi: il governo ha già delle proposte attive, a ci sono ancora molti punti interrogativi.

Pubblica amministrazione, la proposta sui condizionatori in estate

Basandoci sul mero gas accantonato ed al momento disponibile, l’Italia ne possiede una quantità che permette una sopravvivenza sicura fino ad ottobre, come spiegato dallo stesso presidente del consiglio. Si sta dunque pensando a come cominciare a risparmiare: passata la stagione dei caloriferi inizia ora quella dei condizionatori e la prima proposta per moderarne l’uso arriva con un emendamento proposto da Angela Masi, che prevede che negli uffici della pubblica amministrazione non si vada sotto i 27 gradi e che, con il ritorno del freddo, non si superino invece i 19 gradi (con due gradi di tolleranza, in entrambi casi. Tale provvedimento varrebbe dal primo maggio 2022 al 31 marzo 2023.

La differenza di un grado di tolleranza rispetto alla situazione attualmente esistente (ciò significherebbe l’emendamento proposto) non porterebbe a una soluzione sostanziale, bensì al risparmio di un solo miliardo di metri cubi di gas. 

Sul piano dell’illuminazione, il piano del governo è quello di agire sulla sfera pubblica, e di lasciare senza luce musei, monumenti e luoghi pubblici in cui è possibile fare a meno dell’illuminazione.

Produzione di gas: chi potrebbe fornirlo al posto della Russia

Davide Tabarelli, professore di economia a Bologna e presidente di Nomisma Energia, ha spiegato ad Open che una soluzione concreta avrebbe dovuto prevedere azioni mirate in precedenza, che ci avrebbero potuto rendere autonomi: “È stato un errore fermare la produzione (di gas, ndr). E l’Europarlamento, che chiede ora l’embargo totale contro la Russia, ha una maggioranza di partiti che hanno lottato contro le trivelle, fra cui quello del ministro degli Esteri Di Maio, e spinto perché si abbandonasse l’estrazione di gas nei Paesi Ue”.

Una soluzione parziale alternativa potrebbe essere rappresentata dal gas algerino, che in Italia arriva attraverso l’impianto Transmed che passa da Mazara del Vallo in Sicilia: pochi giorni fa Mario Draghi è andato ad Algeri insieme al ministro Di Maio ed il ministro Cingolani per discutere di nuove possibilità commerciali.

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2022 16:50