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Poliziotto immobilizza un uomo e lo uccide mentre è a terra: esplode la rabbia negli Stati Uniti

Pubblicato: 14/04/2022 08:58

C’è un nuovo caso, dopo la morte di George Floyd, che infiamma l’America e nelle ultime ore ha innescato un’ondata di proteste. Un uomo sarebbe stato ucciso durante un controllo stradale, colpito da un poliziotto che poco prima lo aveva immobilizzato. La vittima è Patrick Lyoya, 26 anni: sarebbe stato raggiunto da un proiettile mentre era a terra, inginocchiato.

Poliziotto immobilizza un uomo e lo uccide mentre è a terra: il caso Lyoya infiamma gli Stati Uniti

La morte del 26enne afroamericano Patrick Lyoya sarebbe avvenuta il 4 aprile scorso a Grand Rapids, in Michigan. “Pubblicherò il video dell’agente coinvolto nelle riprese di lunedì entro mezzogiorno di venerdì 15 aprile“, ha dichiarato in una nota il capo della polizia della città, Eric Winstrom, in merito al caso che, dopo George Floyd e Edward Bronstein, sta infiammando le proteste.

In un video la morte di Patrick Lyoya, ucciso mentre è a terra durante un controllo di polizia

Nelle ultime ore le sequenze di un video choc hanno fatto il giro del web. Mostrano un agente che immobilizza un uomo, lo costringe a terra. I due ingaggiano una breve colluttazione, poi il poliziotto estrae la pistola e gli spara alla testa, uccidendolo mentre lo tiene fermo con le sue ginocchia.

Patrick Lyoya era steso a terra quando il proiettile lo ha raggiunto. Secondo una prima ricostruzione, il 26enne sarebbe stato fermato per un controllo stradale. Mentre esplode la rabbia e si riaccendono le polemiche sull’eccessivo uso della forza da parte della polizia negli Stati Uniti, il capo del dipartimento locale di Grand Rapids ha precisato: “Durante lo scontro l’agente ha sparato. Sarà trattato come chiunque altro“.

Poco prima della diffusione del filmato, una manifestazione davanti al commissariato avrebbe registrato la presenza di centinaia di persone, scese in piazza per chiedere giustizia per Patrick Lyoya. La famiglia parla di una vera e propria “esecuzione“, con la vittima colpita alla nuca. “Ancora una volta ci viene ricordato quanto velocemente l’interazione con la polizia può rivelarsi fatale per un afroamericano negli Stati Uniti“, è il commento di Benjamin Crump, l’avvocato che si è occupato del caso di George Floyd volto del movimento Black Lives Matter.

Dopo l’uccisione del giovane nel Michigan, lo stesso legale, che assiste i parenti della vittima, ha lanciato un appello: “La sua famiglia è venuta nel nostro Paese alla ricerca del sogno americano, ma ora sta vivendo un traumatico incubo americano perché deve seppellire la persona amata. Unitevi a noi e alla famiglia di Patrick per chiedere giustizia“.