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Ornella Vanoni parla degli ultimi giorni di Tenco: “Era uno straccio, pieno di barbiturici e alcool”

Pubblicato: 20/04/2022 19:09

Ornella Vanoni è stata recentemente scelta dall’organizzazione che gestisce il Premio Tenco per essere insignita in qualità di prima artista a riceverla. Tuttavia, la Vanoni in un’intervista si è lasciata andare, commentando in toni aspri gli ultimi momenti di vita di Luigi Tenco, suscitando lo sgomento della Famiglia Tenco, peraltro estranea alla premiazione. 

Il commento di Ornella Vanoni: “Era pieno di barbiturici e alcool”

L’intervista rilasciata da Ornella Vanoni a Repubblica tocca superficialmente anche il suo rapporto con Luigi Tenco. La cantante riceverà, infatti, il 24 aprile il premio Tenco Speciale, in una serata organizzata al teatro del Casinò Municipale di Sanremo, dove Tenco si esibì per l’ultima volta. 

La Vanoni inizialmente confessa di aver sempre voluto bene a Tenco, un sentimento ricambiato anche da lui. Tuttavia, confessa anche di non averlo conosciuto benissimo perché lui “stava a Genova. Lo conobbi tramite Paoli”, continua, “suonò per me il sax in ‘Se qualcuno ti dirà’”. 

Ne parla come di un uomo di “gran talento, ma aveva sempre uno spirito soccombente, non pensava mai che ce l’avrebbe fatta”.

L’intervistatore incalza la Vanoni chiedendo se anche lei fosse presente all’ultimo Sanremo, quello del 1967, nel quale tengo “morì”. La donna lo corregge: “Dica pure che si uccise. Mai avuto dubbi sul suicidio”, continua poi ricordando quelle giornate, “Era uno straccio, gli dissi di aprire gli occhi quando cantava, ma sembrava un gufo”. “Era pieno di barbiturici e alcool, non reggeva l’emozione”, secondo la Vanoni c’entrava anche il fatto la Rai avesse costretto Tenco a tagliare parte del testo della sua canzone, ma anche a causa dell’amore per Dalida

La risposta della famiglia Tenco: “Sbalorditi”

La famiglia Tenco non ha tardato a rispondere alla Vanoni dicendosi “sbaorditi quando ha dichiarato che Tenco era uno straccio”, si legge in una nota dei famigliari del cantautore. 

Parole che riportano alla memoria, purtroppo, quelle del suo amico Gino Paoli, che lo ha definito ‘cotto’”, nonostante questi non fosse neppure presente al festival del 1967.

Parole poco edificanti”, continua la nota, “dette da persone che nel tempo si sono definite amiche di Luigi”. La famiglia ci tiene anche a specificare che dai “rilievi del 1967 della Polizia Scientifica non furono rinvenuti ‘alcolici’ né ‘barbiturici’.” Neppure nel 2006, in seguito ad una perizia del medico-legale, dopo ala riesumazione, sarebbero stati rilevate tracce di alcun tipo.

La famiglia conclude dicendosi lieta di ascoltare eventuali informazioni certe e finora omesse, “che possano restituire dignità umana al ragazzo che fu lasciato solo nel giorno del suo funerale proprio dai suoi colleghi-amici là presenti”.