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Stretta sui condizionatori, dal 1 maggio cambia la temperatura e scattano i controlli: previste anche multe

Pubblicato: 20/04/2022 08:52

L’invasione russa dell’Ucraina ha scatenato una crisi energetica che ha evidenziato la nostra forte dipendenza dal gas russo. Per cambiare e ridurre in tempi brevi questa dipendenza dal 1 maggio scatta la stretta sui consumi a partire proprio dal famoso stop ai condizionatori negli uffici pubblici. Lo ha stabilito un emendamento al decreto bollette che prevede anche che questa stretta duri fino al 31 marzo 2023.

Cosa succede ai condizionatori dal 1 maggio

Niente più condizionatori accessi in modo selvaggio. La crisi energetica ha deciso il cambiamento, e dal primo maggio parte la nuova stretta del Governo che impone un limite a termosifoni e condizionatori delle pubbliche amministrazioni e delle scuole. Vediamo cosa vuol dire nella pratica di tutti i giorni.

La nuova temperatura massima dei condizionatori

La media ponderata delle temperature non dovrà superare i 19 gradi in inverno e dovrà essere minore di 27 gradi in estate, con un margine di tolleranza consentita di 2 gradi. L’obiettivo finale è quello di risparmiare 4 miliardi di metri cubi nel 2022. La nuova norma, almeno per ora, non viene applicata a cliniche, ospedali e case di cura.

Angela Masi, M5S, promotrice dell’emendamento, ha spiegato che “Si tratta di un modo semplice per contribuire a diminuire il fabbisogno di gas. È giusto che la Pubblica Amministrazione dia il buon esempio, tagliando gli sprechi e sensibilizzando i cittadini a razionalizzare i consumi“.

Multe e controlli su condizionatori e temperatura

Per il momento non sono previste strette per i privati, riducendo le nuove regole alla sola amministrazione pubblica. Cosa succede in caso di violazione delle nuove norme, quindi? Al momento sono previste multe che vanno dai 500 ai 3 mila euro. E chi controlla? Il nodo sui controlli non è certamente nuovo e resta ancora da sciogliere anche se si prevede che verranno fatti a campione.