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Tumore al colon-retto: approvata una nuova terapia mirata che riduce la mortalità della malattia

Pubblicato: 21/04/2022 23:03

Il tumore del colon metastasico è tra i tipi di cancro ad oggi più aggressivi e mortali. Dopo uno studio portato avanti da giugno 2020, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), però, ha approvato una nuova terapia mirata che riduce fortemente la percentuale di mortalità della malattia.

Tumore al colon-retto: la nuova terapia mirata

La nuova terapia approvata prevede la combinazione di due farmaci denominati encorafenib e cetuximab. Uno studio scientifico di fase 3 denominato “Beacon”, iniziato a giugno 2020 e approvato dall’Agenzia Europea per il Farmaco; ha rivelato che tali medicinali hanno una sopravvivenza globale mediana di 9,3 mesi e una riduzione del rischio di morte per il tumore del colon metastasico del 40%.

Prima di questa decisione, per i pazienti colpiti da questo tipo di brutto male al colon-retto, venivano impiegate combinazioni di chemioterapia piuttosto invasive e che spesso non lasciavano risultati incoraggianti; ora si accende la speranza con questo nuovo tipo di terapia mirata.

Tumore metastasico al colon: parola all’esperto

Come afferma Alberto Sobrero: “la neoplasia colpisce ogni anno in Italia più di 43.700 persone. E il 20% delle diagnosi purtroppo è scoperto in fase metastatica”. Il capo del dipartimento di Oncologia Medica dell’Ospedale San Martino di Genova, poi, continua il suo discorso affermando che: “Nella maggior parte dei casi, la malattia avanzata non è adatta a un intervento chirurgico potenzialmente curativo. Grazie alle nuove terapie, la sopravvivenza è migliorata, ma resta ancora un forte bisogno clinico insoddisfatto per i pazienti che presentano la mutazione del gene BRAF”. Tale mutazione aumenta il rischio di mortalità fino a raddoppiarlo ed è “individuata in circa il 10% dei casi, associata ad una prognosi decisamente peggiore, perché il tumore è più aggressivo e per una maggiore resistenza alle terapie”.

Il Dottor Sobrero, però, conclude la sua spiegazione con una piccola speranza data dalla nuova terapia mirata appena approvata. Infatti, afferma ancora che: “grazie alla nuova combinazione encorafenib e cetuximab, cambia il trattamento, con la possibilità di ritardare la progressione della malattia e prolungare la sopravvivenza”.