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Cimitero dei feti abortiti, a Roma scompaiono i nomi delle madri: sostituiti con codici alfanumerici

Pubblicato: 22/04/2022 10:16

I nomi delle madri dei feti abortiti non sarà più visibile sulle croci del cimitero dove i corpi sono stati sepolti. Si tratta di un provvedimento che per ora interessa solo la città di Roma, ma che si spera venga adottato anche in tutte le altre città in cui è al momento uso scrivere il nome della donna, laddove viene sepolto il figlio.

Le decisione arriva a 2 anni di distanza dall’esplosione del caso del cimitero dei feti abortiti, dopo che due donne, inconsapevoli del fatto che il feto che avevano dovuto abortire era stato sepolto, avevano scoperto che il loro nome era stato scritto sulla croce, in una totale violazione della privacy.

Feti abortiti, nel 2020 la denuncia delle donne coinvolte

Non più nomi, solo codici alfanumerici: è il provvedimento preso a Roma, dove sono stati modificati due articoli del regolamento della polizia cimiteriale. La decisione a quanto pare è stata presa nell’ottica di adeguare il regolamento alle “necessità e alle sensibilità” delle donne che hanno vissuto un aborto.

Il caso era nato nel 2020, dopo che una donna aveva raccontato in un post su Facebook di aver dovuto affrontare un aborto terapeutico (il feto presentava un quadro clinico che aveva portato i medici e la donna a propendere per l’interruzione della gravidanza). La donna aveva denunciato il fatto che in seguito, nonostante lei non avesse dato alcuna disposizione in merito, il feto era stato preso in carico da un’associazione di volontariato pro vita che si era occupata della sepoltura. Nel post si leggeva: “Mi dissero al telefono: ‘Stia tranquilla anche se lei non ha firmato per la sepoltura, il feto verrà comunque seppellito per beneficenza: avrà un suo posto con una sua croce e lo troverà con il suo nome’ “. Nel post Marta, la donna, specificata come questa decisione indipendente dalla sua volontà fosse stata brutale e violante nei suoi confronti e di come l’avesse fatta sentire giudicata: “Mi sembrano ovvie le riflessioni su quanto sia tutto scandalosamente assurdo, su quanto la mia privacy sia stata violata, su quanto affermare che ‘ci pensa il comune per beneficenza’ abbia in qualche modo voluto comunicare ‘l’hai abbandonato e ci pensiamo noi‘ “. Solo dopo aveva constatato l’esistenza di questo cimitero, il giardino degli angeli all’intero del cimitero Flaminio, pieno di croci con i nomi delle donne che avevano dovuto abortire”.

Feti abortiti, cimiteri presenti in tutta Italia: cosa fanno le associazioni pro vita

Il caso di Roma purtroppo non è isolato: Jennifer Guerra, autrice de Il Corpo Elettrico, ha iniziato a lavorare ad una mappa dei cimiteri dei feti abortiti in Italia in cui associazioni pro Life fanno seppellire i bambini mettendo in chiaro i nomi delle madri: fa riflettere il fatto che, nonostante vi sia una violazione grave della privacy, le associazioni di volontariato collaborano con gli ospedali seguendo un iter che risulta totalmente legale, in quanto allineata con l’attuale normativa sullo smaltimento ed il seppellimento. Peccato che spesso il tutto venga fatto senza rispettare la volontà della donna, e senza che lei venga informata di cosa accade.