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Epatite, un bambino di 4 anni di Prato è gravissimo: potrebbe essere necessario un trapianto di fegato

Pubblicato: 22/04/2022 10:56

Un bambino di 4 anni residente a Prato si trova attualmente ricoverato all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, in terapia intensiva: si sospetta che si tratti di un nuovo caso della epatite misteriosa che ha già contagiato decine di bambini in Europa, ma di cui si sa ancora pochissimo. 

Al momento si sta cercando di capire se il bambino dovrà essere sottoposto ad un trapianto di fegato.

Epatite, bambino di 4 anni in grave sofferenza epatica

Il piccolo di 4 anni era stato portato dai genitori all’ospedale Santo Stefano di Prato pochi giorni fa: presentava sintomi di sofferenza grave ed è immediatamente nato il sospetto che potesse essere un caso di epatite “non A-non E”, ovvero la nuova misteriosa forma che sta colpendo i bambini. I medici avevano dunque deciso di trasferirlo all’ospedale Meyer -centro regionale per l’epatologia- in reparto rianimazione: lì, data la grave situazione di sofferenza epatica riscontrata, è stata presa la decisione di trasferirlo al Bambino Gesù, in quanto ospedale autorizzato al trapianto di fegato su minori. Non è ancora stato stabilito se il trapianto sarà necessario: per ora si sta valutando l’evoluzione della situazione di minuto in minuto.

Epatite acuta, i sintomi e le caratteristiche: perché è grave

Di questa misteriosa forma di epatite acuta sono stati trovati in Italia già 4 casi. Si tratta di una forma di presunta origine virale i cui sintomi e la cui causa scatenante non sono ancora stati individuati con chiarezza. Quello che si sa è che si tratta di una forma particolarmente aggressiva e che sembra interessare bambini tra i 3 e i 7 anni senza fattori di rischio. Il primario Giuseppe Maggiore del Bambin Gesù ha spiegato in un’intervista a La Nazione che a colpire sono i numeri: l’epatite acuta solitamente è molto rara, mentre ora si hanno numeri che sono “cinque o sei volte superiori alle attese”. A spaventare è anche il decorso: “I bambini ai quali è stato diagnosticato questo tipo di epatite vanno incontro a danni al fegato molto importanti, al punto che in alcuni casi hanno bisogno di trapianto”.

Maggiore escluderebbe che vi possa essere un legame con il coronavirus: “Sia perché è improbabile assistere ad un fenomeno simile dopo due anni di pandemia, sia perché i danni epatici provocati finora dal coronavirus sono sempre stati contenuti”. Si potrebbe comunque trattare di un virus nuovo, non ancora tracciato e quindi difficile da gestire.