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Fabiola Colnaghi uccisa da figlio a calci e pugni, il 24enne confessa: “Canticchiava e non ci ho visto più”

Pubblicato: 23/04/2022 12:07

Un delitto che ha sconvolto la Brianza quello di Fabiola Colnaghi, 58 anni, uccisa a calci e pugni in faccia dal figlio 24enne Davide Garzia, che ha confessato di aver picchiato la madre fino alle estreme conseguenze. Garzia, che da tempo avrebbe sofferto di una grave depressione, ha raccontato durante l’interrogatorio di essersi sentito trascurato dalla donna, e che sentendola canticchiare per casa sarebbe scattato in preda a un “raptus”. Il 24enne avrebbe poi infierito sul cadavere della donna, cospargendola di candeggina e tagliandole i capelli.

Uccide la madre a calci e pugni dopo averla sentita canticchiare: la confessione

Davide Garzia ha raccontato ai pm di Monza i dettagli dell’omicidio della madre, Fabiola Colnaghi, uccisa giovedì 21 aprile. Il 24enne, come riporta Il Giorno, ha spiegato che, dopo averla fatta sbattere contro un mobile con un pugno, e averla finita a calci in faccia mentre era a terra, avrebbe infierito sul cadavere, elemento che gli costerà l’accusa di vilipendio. “Sono andato in bagno ho preso il primo flacone che ho trovato, era candeggina, gliel’ho rovesciata addosso“, avrebbe raccontato ai magistrati, “Poi le ho tagliato i capelli, ho cercato una penna e le ho scritto una parolaccia sulla gamba“.

Garzia sarebbe scattato dopo aver sentito la donna canticchiare: “Io soffrivo , dentro avevo l’inferno quando ho sentito mia madre canticchiare non ci ho visto più. L’ho colpita. Non si occupava del mio dolore“. Il 24enne avrebbe confessato che pensava da tempo di uccidere la donna, e di fronte alla sua allegria, sarebbe stato preso da un “raptus”.

La depressione e le liti: cosa è successo prima dell’omicidio di Fabiola Colnaghi

Il quadro emerso dagli accertamenti degli inquirenti mostra una situazione di disagio che si protraeva da tempo. Davide Garzia, dopo la fine del liceo, si sarebbe chiuso in se stesso, sprofondando nella depressione e chiudendo i contatti con il mondo esterno. La sua vita, totalmente solitaria, si sarebbe svolta nell’abitazione in cui viveva con la madre Fabiola Colnaghi e il compagno, a lavoro nel momento dell’omicidio.

I vicini hanno raccontato di frequenti liti tra madre e figlio, che spesso vertevano proprio sull’apatia del 24enne, a cui Colnaghi avrebbe chiesto maggiore partecipazione nelle faccende domestiche. Dopo aver ucciso la madre, Garzia, orfano di padre, avrebbe chiamato i carabinieri di Vimercate confessando il delitto.