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Naspi, cosa cambia nel 2022: requisiti e come funziona

Pubblicato: 28/04/2022 16:45

Nella Legge di Bilancio 2022 sono state inserite alcune novità per quanto riguarda l’erogazione della Naspi, misura riservata ogni mese alle persone che hanno perso il lavoro e si ritrovano disoccupate indipendentemente dalla loro volontà. La Naspi è in vigore dal 1° maggio del 2015 quando è subentrata ad Aspi e miniAspi. L’indennità a partire da gennaio 2022 è cambiata. Vediamo come, a chi viene concessa e come funziona.

Naspi, chi ne ha diritto: i requisiti

Come anticipato il contributo viene assegnato a coloro che per cause non attribuibili alla loro volontà hanno perso il lavoro di tipo subordinato. Le categorie che hanno diritto a riceverlo sono i dipendenti a tempo determinato o indeterminato di privati, dipendenti delle amministrazioni pubbliche a tempo determinato, lavoratori soci di cooperative con le quali hanno un rapporto lavorativo subordinato, soggetti con contratto di apprendistato e personale artistico inquadrato sempre con un lavoro di tipo subordinato.

L’ultima Legge di Bilancio ha inserito tra i beneficiari dell’indennità anche gli operai agricoli che lavorano per cooperative e consorzi trasformando, manipolando e commercializzando i prodotti agricoli e zootecnici. In precedenza essi erano esclusi come lo rimangono ancora gli operai agricoli assunti con contratto a tempo determinato.

Non sono ammessi alla ricezione della Naspi anche coloro che hanno acquisito i titoli per andare in pensione, anticipata o di vecchiaia, i titolari degli assegni di invalidità, i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per impieghi stagionali e tutti coloro che lavorano nelle amministrazioni pubbliche a tempo determinato. 

Naspi e importo: cosa è cambiato e quanti soldi arrivano

Per accedere all’indennità la Legge di Bilancio ha introdotto requisiti semplificati, tra i quali la riduzione Naspi a seconda dell’età anagrafica di chi la richiede. Sono state cancellate le 30 giornate di lavoro effettivo che prima si dovevano maturare nei 12 mesi precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione.

Per quanto riguarda l’erogazione della Naspi, la cifra si ottiene tenendo conto di un calcolo della retribuzione media mensile imponibile sugli ultimi quattro anni.

Si tratta di una somma pari al 75% dello stipendio se esso ammonta ad una cifra inferiore rispetto all’ importo fissato ogni anno dall’Inps. Per il 2022 è definito a 1.250,87 euro mentre per l’anno precedente era di 1.227,55 euro. Nel caso la retribuzione mensile superi l’importo annuo suddetto la Naspi corrisposta è quella che somma il 75% di quell’importo al 25% della differenza tra lo stipendio medio mensile e l’importo stesso.

L’Inps fissa anche un importo massimo che la Naspi non può mai superare, che cambia ogni anno. Per il 2022 è fissato in 1.360,77 euro mentre nel 2021 era di euro 1.335,40.

La Naspi si riduce nel tempo: a partire dal 1° giorno del sesto mese scende del 3% ogni mese. Per chi ha più di 55 anni invece la riduzione inizia dall’ottavo mese. Chi ha perso il lavoro prima del 31 dicembre 2021 vede la riduzione del 3% a partire dal quarto mese.

Un’ultima importante modifica prevista per la Naspi 2022 nella Legge di Bilancio è la misura che favorisce il sostegno all’imprenditorialità. Coloro che intendono aprire un’attività autonoma hanno diritto a riceverla in un’unica soluzione anticipata. La liquidazione potrà essere utilizzata per l’avvio di un’impresa individuale o per la partecipazione in una cooperativa con una quota di capitale sociale.