Dopo aver parlato per un lungo anno di Green pass e super Green pass, il destino della certificazione verde sta per cambiare: da domenica 1° maggio verrà eliminato nella gran parte dei luoghi al chiuso in cui veniva richiesto. Eliminate, insomma, anche le differenze tra il super green pass e quello base. Un progressivo ritorno alla normalità che ha comunque delle regole.
Dove non serve più il green pass dal 1 maggio
La certificazione verde non è ancora “morta”, ma da domenica scatta l’accesso libero, cioè senza certificazione in bar e ristoranti al chiuso, dove per esempio fino a fine aprile era richiesto. Ma anche per aerei, treni, traghetti e pullman intra-regionali non verrà più richiesto. E ancora palestre e piscine al chiuso, feste e cerimonie, convegni e congressi, anche discoteche e sale da gioco, cinema, teatri, concerti.
Dove serve ancora il Green pass
La regola del Green pass non viene però soppressa ovunque ma resta valido per chiunque voglia fare visite in ospedale o in una Rsa. In questo caso, fino al 31 dicembre, sarà necessario anche esibire il super green pass.
Le cose cambiano in caso si debba viaggiare all’estero. Nel caso potrebbe ancora servire la certificazione verde a seconda del Paese in cui si sta andando e bisognerà informarsi prima di partire.
Le regole per le mascherine
Dal 1 maggio fino al 15 giugno per le mascherine cambia poco. Resterà infatti obbligatoria la FFP2 per:
- Mezzi di trasporto: aerei, treni, navi e traghetti interregionali, autobus, servizi di noleggio con conducente e scuolabus
- Spettacoli in sale teatrali, da concerto e cinema
- Locali di intrattenimento e musica dal vivo
- Eventi sportivi e competizioni che si svolgono al chiuso
Invece, al contrario di prima, la mascherina non sarà obbligatoria al lavoro pubblico o privato ma solo fortemente raccomandata. Sarà sempre consigliato di indossare dispositivi di protezione anche “in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico“, compresi quindi ristoranti, centri commerciali e negozi.