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Guerra “totale” all’Ucraina il 9 maggio: la replica del Cremlino alle ipotesi su una nuova fase del conflitto

Pubblicato: 04/05/2022 20:19

Il 9 maggio è una data importante per la Russia che celebra la resa delle truppe tedesche nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nei giorni scorsi si è parlato di questa data come il giorno prescelto per dichiarare guerra “totale” all’Ucraina: la risposta del Cremlino non si è fatta attendere.

La Russia non dichiarerà “guerra totale” all’Ucraina il 9 maggio

La Russia si sta preparando per le celebrazioni della Giornata della vittoria sulle truppe naziste, un’occasione molto sentita che si ripete ogni 9 maggio. “Non c’è alcuna possibilità” che in questa data la Russia dichiari guerra totale all’Ucraina, secondo quanto ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmytry Peskov. “Non ha senso” ha proseguito, come riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Le indiscrezioni lasciate trapelare dal quotidiano britannico Independent avevano lasciato intendere che il 9 maggio potesse essere utilizzato dal presidente russo Vladimir Putin per abbandonare la definizione di “operazione militare speciale” e dichiarare “guerra totale” all’Ucraina. Una data che, essendo legata alla vittoria sul Terzo Reich, avrebbe potuto collegarsi anche con la retorica della “denazificazione” dell’Ucraina. Tutte ipotesi smentite appunto dal portavoce Peskov, per il quale Putin non dichiarerà né una guerra né darà il via a una mobilitazione nazionale.

Gli sviluppi sulla proposta del Papa di incontrare Vladimir Putin e sulle ultime azioni di guerra

Peskov ha anche affrontato la questione del possibile incontro tra il Papa e Vladimir Putin, spiegando che “non sono stati raggiunti accordi” per concretizzare la proposta del Pontefice di recarsi a Mosca per dialogare di persona con il presidente russo. “Iniziative del genere dovrebbero passare dai servizi diplomatici” ha aggiunto il portavoce del Cremlino.

In merito alla guerra che sta dilaniando l’Ucraina, l’agenzia Tass riporta che “i piani di Mosca non includono l’occupazione dei territori ucraini, l’obiettivo è la smilitarizzazione e la denazificazione del Paese”. Secondo il Ministero della Difesa russo, infatti, “l’esercito russo non colpisce le città, ma disabilita solo le infrastrutture militari, quindi nulla minaccia la popolazione civile”. In relazione all’assalto all’acciaieria Azovstal di Mariupol, Dmytry Peskov ha affermato che al momento “Non c’è assalto” in quanto “L’ordine di annullare qualsiasi assalto è stato dato pubblicamente” dal presidente Putin, mentre le forze russe presenti sul luogo sarebbero impegnate a fermare i combattenti ucraini prima che possano avvicinarsi alle postazioni di tiro russe.